I vertici dimissionari dell’Assostampa replicano al presidente dell’Ordine: “Non ci siamo certo dimessi per te”
Enzo iacopino
Daniele Predieri
FERRARA – La prima regola di un giornalista, grande o piccolo che sia, è quella di verificare sempre le notizie, sempre le fonti, mai fornire versioni unilaterali di un fatto, una vicenda, una «festa mancata».
E’ con immenso stupore e rammarico che apprendiamo – prima da un consigliere di Assostampa Ferrara – e poi leggiamo sul sito dell’Ordine dei giornalisti, la nota inserita a riguardo della «festa mancata» che la associazione stampa di cui siamo presidente e vicepresidente dimissionari avrebbe annullato «in nome della faziosità».
Vogliamo solo informare chi ha letto tale nota, che non siamo mai stati interpellati, mai consultati e sarebbe bastata una semplice telefonata per cercare e trovare spiegazioni più esaustive delle informazioni che sono state date. Invece, veniamo coinvolti in questa prova di forza tra organizzazioni di giornalisti, che ci trova totalmente estranei.
E’ vero che alla base della «festa mancata» vi sono state divergenze di vedute, «veti», ma la cerimonia è stata annullata non per dar ragione all’una o l’altra organizzazioni coinvolte, Aser e Ordine giornalisti.
Anzi, era una presa di posizione nostra, contro affermazioni fatte all’interno di Assostampa Ferrara, rispetto i ruoli che ricoprivamo.
Vogliamo intervenire con questa breve replica per ribadire che in questa vicenda le nostre dimissioni sono state motivate solo e soltanto da contrasti interni che hanno trovato spazio e offerto informazioni unilaterali – qui sì la faziosità – a livello nazionale.
Vogliamo ribadire che l’annullamento della cerimonia è stato deciso dopo le nostre dimissioni, adottate come presa di distanza contro una situazione paradossale che si era venuta a creare sulla ricerca di un soggetto da premiare alla cerimonia, perchè – questa è l’amara realtà – non avevamo individuato nessun soggetto adatto al ruolo di premiato, a nome del «giornalista precario ferrarese».
Le «nomination» del presidente Iacopino – come rappresentante dell’Ordine – e di Giovanni Tizian (col quale ci scusiamo pubblicamente per il coinvolgimento indiretto in questa vicenda) – erano frutto di un compromesso trovato all’interno dell’Assostampa, dopo tantissime ed estenuanti proposte, compromesso che confrontato con esponenti del sindacato regionale non aveva trovato accoglimento, questo è assolutamente vero, e pertanto si era cercata l’ennesima soluzione di mediazione. Mediazione che non era stata accolta all’interno del direttivo, soprattutto da chi ora plaude all’intervento del presidente Iacopino, dal quale vogliamo assolutamente ed energicamente discostarci.
Nei modi, nei toni e nella forma.
La realtà, amarissima, è che un problema grave come quello del precariato, piaga su cui abbiamo messo il dito, sia terreno di scontro, polemiche, veleni e faziosità, da più parti.
Noi non ci stiamo.
Daniele Predieri
Francesco Lavezzi
Presidente
e vice presidente dimissionari
Assostampa Ferrara
ECCO LA NOTA SCRITTA DA ENZO IACOPINO E DIFFUSA DALL’ORDINE NAZIONALE
Precari: una festa mancata in nome della faziosità
ROMA – Domani (oggi ndr), sabato 14 aprile, era in programma a Ferrara nel salone della Provincia, alla presenza di tutte le autorità, una cerimonia, organizzata dalla locale associazione della stampa per un premio dedicato al “Giornalista precario”.
Il direttivo dell’Assostampa aveva deciso, alla unanimità, di dare il riconoscimento a Giovanni Tizian, che vive sotto scorta per l’azione di denuncia delle infiltrazioni della criminalità organizzata in Emilia Romagna, e a Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti, per la battaglia che da anni sta conducendo a tutela di quanti vengono sfruttati da editori senza scrupoli. E’ facile documentare che prima di questa azione dell’Odg sull’argomento c’era un silenzio quasi assoluto con editori che retribuivano i giornalisti con cifre sempre più basse, non di rado con pochi spiccioli mentre in molti casi incassavano centinaia di migliaia o milioni di euro di provvidenze pubbliche.
Un’azione di denuncia fatta senza soste e senza far sconti ad alcuno dall’Odg che ha promosso tre diverse iniziative: una ricerca (“Smascheriamo gli editori”) che ha fatto emergere la diffusa vergogna delle retribuzioni da fame; la Carta di Firenze, che non sta ottenendo alcuna collaborazione da parte dei garantiti dei Comitati di redazione (in qualche caso esplicitamente incoraggiati da vertici della Fnsi, tanto che almeno due membri della commissione lavoro autonomo della Federazione si sono dimessi), e la legge sull’equo compenso, all’esame in seconda lettura e in sede deliberante presso la commissione Lavoro del Senato che comincerà ad occuparsene martedì prossimo.
Tutto annullato a Ferrara. I vertici regionali della Fnsi, con l’appoggio di un consigliere nazionale della Federazione, hanno protestato perché Iacopino non poteva ricevere un premio dall’Associazione. Conseguenze? Cerimonia annullata, appunto. Ma presidente e vice presidente dell’Assostampa, Daniele Predieri e Francesco Lavezzi, si sono dimessi dai rispettivi incarichi.
C’è da chiedersi se i vertici della Fnsi condividono atteggiamenti di questo tipo.
Il presidente dell’Ordine, Iacopino, si dice “addolorato, ma non sorpreso. Addolorato per Giovanni Tizian, che a causa mia viene coinvolto in questa vicenda, e per i colleghi del direttivo dell’Assostampa di Ferrara. Mi auguro che Predieri e Lavezzi riprendano il loro lavoro, occupandosi dei colleghi più fragili con la sensibilità vera che hanno dimostrato. Ce n’è bisogno, in una realtà che vede troppi occuparsi di tutelare i già garantiti e perpetuare distacchi sindacali mentre nelle redazioni i colleghi vengono sfruttati anche per sopperire a pluriennali carenze di organico. La sorpresa che non c’è è legata ad una faziosità non nuova che grazie al gesto dei colleghi di Ferrara emerge pubblicamente e qualifica chi se ne rende responsabile”.
I vertici dimissionari dell’Assostampa replicano al presidente dell’Ordine: “Non ci siamo certo dimessi per te”
Ferrara: il premio a Iacopino? “Un compromesso”
Enzo iacopino
Daniele Predieri
FERRARA – La prima regola di un giornalista, grande o piccolo che sia, è quella di verificare sempre le notizie, sempre le fonti, mai fornire versioni unilaterali di un fatto, una vicenda, una «festa mancata».
E’ con immenso stupore e rammarico che apprendiamo – prima da un consigliere di Assostampa Ferrara – e poi leggiamo sul sito dell’Ordine dei giornalisti, la nota inserita a riguardo della «festa mancata» che la associazione stampa di cui siamo presidente e vicepresidente dimissionari avrebbe annullato «in nome della faziosità».
Vogliamo solo informare chi ha letto tale nota, che non siamo mai stati interpellati, mai consultati e sarebbe bastata una semplice telefonata per cercare e trovare spiegazioni più esaustive delle informazioni che sono state date. Invece, veniamo coinvolti in questa prova di forza tra organizzazioni di giornalisti, che ci trova totalmente estranei.
E’ vero che alla base della «festa mancata» vi sono state divergenze di vedute, «veti», ma la cerimonia è stata annullata non per dar ragione all’una o l’altra organizzazioni coinvolte, Aser e Ordine giornalisti. Anzi, era una presa di posizione nostra, contro affermazioni fatte all’interno di Assostampa Ferrara, rispetto i ruoli che ricoprivamo.
Vogliamo intervenire con questa breve replica per ribadire che in questa vicenda le nostre dimissioni sono state motivate solo e soltanto da contrasti interni che hanno trovato spazio e offerto informazioni unilaterali – qui sì la faziosità – a livello nazionale.
Vogliamo ribadire che l’annullamento della cerimonia è stato deciso dopo le nostre dimissioni, adottate come presa di distanza contro una situazione paradossale che si era venuta a creare sulla ricerca di un soggetto da premiare alla cerimonia, perchè – questa è l’amara realtà – non avevamo individuato nessun soggetto adatto al ruolo di premiato, a nome del «giornalista precario ferrarese».
Le «nomination» del presidente Iacopino – come rappresentante dell’Ordine – e di Giovanni Tizian (col quale ci scusiamo pubblicamente per il coinvolgimento indiretto in questa vicenda) – erano frutto di un compromesso trovato all’interno dell’Assostampa, dopo tantissime ed estenuanti proposte, compromesso che confrontato con esponenti del sindacato regionale non aveva trovato accoglimento, questo è assolutamente vero, e pertanto si era cercata l’ennesima soluzione di mediazione. Mediazione che non era stata accolta all’interno del direttivo, soprattutto da chi ora plaude all’intervento del presidente Iacopino, dal quale vogliamo assolutamente ed energicamente discostarci. Nei modi, nei toni e nella forma.
La realtà, amarissima, è che un problema grave come quello del precariato, piaga su cui abbiamo messo il dito, sia terreno di scontro, polemiche, veleni e faziosità, da più parti. Noi non ci stiamo.
Daniele Predieri
Francesco Lavezzi
Presidente e vice presidente dimissionari Assostampa Ferrara
ECCO LA NOTA SCRITTA DA ENZO IACOPINO E DIFFUSA DALL’ORDINE NAZIONALE
Precari: una festa mancata in nome della faziosità
ROMA – Domani (oggi ndr), sabato 14 aprile, era in programma a Ferrara nel salone della Provincia, alla presenza di tutte le autorità, una cerimonia, organizzata dalla locale associazione della stampa per un premio dedicato al “Giornalista precario”.
Il direttivo dell’Assostampa aveva deciso, alla unanimità, di dare il riconoscimento a Giovanni Tizian, che vive sotto scorta per l’azione di denuncia delle infiltrazioni della criminalità organizzata in Emilia Romagna, e a Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti, per la battaglia che da anni sta conducendo a tutela di quanti vengono sfruttati da editori senza scrupoli. E’ facile documentare che prima di questa azione dell’Odg sull’argomento c’era un silenzio quasi assoluto con editori che retribuivano i giornalisti con cifre sempre più basse, non di rado con pochi spiccioli mentre in molti casi incassavano centinaia di migliaia o milioni di euro di provvidenze pubbliche.
Un’azione di denuncia fatta senza soste e senza far sconti ad alcuno dall’Odg che ha promosso tre diverse iniziative: una ricerca (“Smascheriamo gli editori”) che ha fatto emergere la diffusa vergogna delle retribuzioni da fame; la Carta di Firenze, che non sta ottenendo alcuna collaborazione da parte dei garantiti dei Comitati di redazione (in qualche caso esplicitamente incoraggiati da vertici della Fnsi, tanto che almeno due membri della commissione lavoro autonomo della Federazione si sono dimessi), e la legge sull’equo compenso, all’esame in seconda lettura e in sede deliberante presso la commissione Lavoro del Senato che comincerà ad occuparsene martedì prossimo.
Tutto annullato a Ferrara. I vertici regionali della Fnsi, con l’appoggio di un consigliere nazionale della Federazione, hanno protestato perché Iacopino non poteva ricevere un premio dall’Associazione. Conseguenze? Cerimonia annullata, appunto. Ma presidente e vice presidente dell’Assostampa, Daniele Predieri e Francesco Lavezzi, si sono dimessi dai rispettivi incarichi.
C’è da chiedersi se i vertici della Fnsi condividono atteggiamenti di questo tipo.
Il presidente dell’Ordine, Iacopino, si dice “addolorato, ma non sorpreso. Addolorato per Giovanni Tizian, che a causa mia viene coinvolto in questa vicenda, e per i colleghi del direttivo dell’Assostampa di Ferrara. Mi auguro che Predieri e Lavezzi riprendano il loro lavoro, occupandosi dei colleghi più fragili con la sensibilità vera che hanno dimostrato. Ce n’è bisogno, in una realtà che vede troppi occuparsi di tutelare i già garantiti e perpetuare distacchi sindacali mentre nelle redazioni i colleghi vengono sfruttati anche per sopperire a pluriennali carenze di organico. La sorpresa che non c’è è legata ad una faziosità non nuova che grazie al gesto dei colleghi di Ferrara emerge pubblicamente e qualifica chi se ne rende responsabile”.