Inviato Rai, caporedattore della “Gazzetta del Mezzogiorno” e direttore del “Corriere dello Sport”, aveva 85 anni

Morto Mario Gismondi, signore della cronaca sportiva

Mario Gismondi

BARI – E’ morto, la notte scorsa a Bari, Mario Gismondi, giornalista e scrittore, fondatore di giornali e autore di diversi libri. Nato a Binetto il 26 luglio 1926, era giornalista professionista iscritto all’Ordine della Puglia dal 1 giugno 1958.
Gismondi è stato inviato Rai, capo redattore della “Gazzetta del Mezzogiorno”, e nel 1972 direttore del “Corriere dello Sport”, sulle cui pagine introdusse la rubrica “Sarò breve”, in cui ironizzava sul mondo dello sport e del cacio in particolare.
Gismondi è stato anche direttore del quotidiano “Olimpico” e nel 1979 ha fondato i quotidiani “Puglia” e “Lucania” e l’emittente locale televisiva “Rtg Puglia” da dove non mancava mai all’appuntamento quotidiano con i telespettatori del suo “Corsivetto quotidiano”, una rubrica dedicata al commento dei fatti di cronaca e politica.
Nel corso della sua vita professionale, Gismondi è stato un maestro per generazioni di giornalisti, un maestro severo che, ai tempi della macchina da scrivere, non esitava a stracciare il lavoro del cronista obbligandolo a riscrivere tutto da capo, anche più volte.
I funerali saranno celebrati domattina, sabato 14 aprile, alle 10.30 nella chiesa di Sant’Andrea in via Bissolati a Bari. Già da oggi una camera ardente è stata allestita nella cappella della casa di riposo Villa Giovanna a Bari. (Ansa)

Scompare un maestro del giornalismo

BARI – “Con lui scompare un maestro del giornalismo pugliese”. Così Paola Laforgia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, ricorda Mario Gismondi. Il Consiglio dell’Ordine “ne ricorda, infatti, con commozione la figura di formatore per generazioni di colleghi e di decano iscritto all’albo come professionista fin dal 1958. Mario Gismondi ha lasciato il segno nella società e ha avviato alla carriera decine di giornalisti che in queste ore lo salutano e ne ricordano l’inconfondibile stile professionale sempre moderno ed efficace e il tratto umano”.
A commemorarlo anche il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, secondo il quale “la Puglia perde uno dei suoi interpreti più lucidi, la Regione un osservatore di indiscussa obiettività, il mondo dell’informazione una delle voci più indipendenti e autorevoli”.
Introna ricorda “l’esempio di coerenza e partecipazione rappresentato da Gismondi, la professionalità dell’uomo di lettere e di sport, la passione per il lavoro, l’onestà intellettuale di una voce critica, anche scomoda, ma sempre libera: «senza padroni nè padrini», come amava ripetere orgogliosamente. Interpretava il proprio «mestiere» in prima linea, sul campo, con la macchina da scrivere sulle ginocchia – osserva il presidente del Consiglio regionale – da oggi il giornalismo pugliese sarà più povero, senza il cronista sportivo che ha raccontato decine di eventi, il direttore d’altri tempi, il creatore di tante testate, il Maestro di generazioni di giornalisti, il protagonista di epiche battaglie di impegno professionale e civile”.
Per il capogruppo del Pdl alla Regione, Rocco Palese, Gismondi “era un giornalista acuto, instancabile, appassionato, nel quale fino all’ultimo giorno non si è mai spento quel «sacro fuoco» che da sempre e con pazienza e caparbietà ha cercato, riuscendoci, di «accendere» in intere generazioni di giornalisti pugliesi che con lui si sono affacciate alla professione e, grazie alla sua grande scuola di giornalismo e di vita, hanno fatto carriera. La sua penna, sagace, pungente, spesso critica, sempre stimolante, ha raccontato decenni di Puglia sportiva e politica. È stato un narratore, ma anche un critico, sempre animato da grande amore per la sua Terra. Di lui resteranno indimenticabili la passione e la caparbietà con cui ha creato e condotto la sua «creatura», il suo Quotidiano Puglia, la sua umanità, il suo instancabile amore per la professione e per la Puglia. Alla sua famiglia – conclude Palese – giungano i nostri più profondi e sinceri sentimenti di vicinanza, affetto e cordoglio». (Adnkronos)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *