ROMA – La prima operazione, già denunciata dal Sindacato come “illegittima” e “incomprensibile”, era avvenuta nel 2009: una richiesta a giornalisti e dipendenti del gruppo Class di taglio volontario e su base individuale degli stipendi, con la promessa di evitare interventi più traumatici sugli organici aziendali, poi invece puntualmente avvenuti.
Nel secondo semestre del 2011, infatti, è stata chiusa la testata “Campus” ed è stato chiesto lo stato di crisi, con attivazione della cigs, anche per la testata “Case & Country”.
Adesso, però, il gruppo Class Editori, quotato alla Borsa di Milano e destinatario di contributi statali (per la testata “ItaliaOggi”, organizzata in cooperativa), è andato ben oltre. Dopo aver proposto, a fine 2011, un’analoga decurtazione volontaria degli stipendi, definito dall’azienda “Accordo Cooperazione & Solidarietà 2012-2013”, l’editore ha deciso unilateralmente di tagliare le buste paga anche dei giornalisti che non avevano assentito alla richiesta di riduzione dei compensi.
Un atto gravissimo, che lede diritti primari dei dipendenti, malamente giustificato invocando un discutibile “principio di adesione indiretta” e una presunta “equità che deve essere rispettata”.
E questo nonostante un bilancio consolidato 2011 chiuso con un mol di 12,2 milioni di euro e un utile netto di 5,6 milioni, con ricavi in crescita del 10,7% a 141,3 milioni di euro e raccolta pubblicitaria in aumento dell’8%.
La Giunta della Fnsi, insieme con la Consulta dei presidenti e dei segretari delle Associazioni regionali di stampa, è al fianco di tutti i giornalisti di Class Editore e condanna fermamente il comportamento e gli atti dell’editore, oltre che di “ItaliaOggi”, di testate come “Mf/Milano Finanza”, “Class”, “Capital”, “Luna”, del canale tv digitale Cnbc e di Radio Classica.
Chiede a Class Editori l’immediata restituzione ai giornalisti di quanto indebitamente trattenuto nelle buste paga di marzo. E dà contemporaneamente mandato alla Segreteria di procedere, sentito il parere dei legali, con le Associazioni regionali di stampa aventi titolo, a ogni azione, anche giudiziaria, per la tutela dei colleghi, nonché di trasferire la documentazione raccolta alla Consob e alla Presidenza del Consiglio per le opportune valutazioni.