La riorganizzazione della competenza professionale di giornalisti ed editori attorno alla potenza tecnologica

Tablet e satelliti per l’ubiquità dell’informazione

ROMA – La riorganizzazione della competenza professionale di giornalisti ed editori attorno alla potenza tecnologica è al centro della riflessione del numero di Media 2000, in corso di distribuzione. Due i fattori abilitanti di questo processo: il primo è la capacità di selezionare e di organizzare i contenuti in Rete, quello che si definisce il browsing on line; il secondo è la capacità di connettere componenti della comunità editoriale fra di loro e loro con i singoli utenti.
Storage e uplink, potremmo dire, sono i due elementi che vengono oggi implementati nelle nuove fabbriche della notizia per dare più velocità e selettività alla redazione.

 Proprio le forme di questa implementazione costituiscono il valore aggiunto di una proposta, il vero tesoro aziendale in virtù del quale un marchio editoriale prevale sull’altro.
Slow News, No news. Questo era lo slogan nel 1980 che accompagnò il lancio della Cnn.

 La velocità divenne, progressivamente, il contenuto stesso dell’informazione. Il messaggio è la velocità del media, ci spiegò Paul Viriliò. La Rete con il suo avvento sostituì il concetto di velocità con quello di simultaneità: il real time divenne il fuso orario dell’informazione.
Le 5 W del giornalismo, come scrive proprio Michele Mezza, uno dei curatori di questo numero, nel suo volume Sono le news, bellezza! (Donzelli editore, Roma, 2011), si arricchiscono di una sesta W, quella di While, a confermare che oggi la pretesa sociale è proprio quella di essere informati mentre l’evento è in corso.

 In questo contesto il satellite diventa non più un ponte, che collega sponde lontane, ma una lente d’ingrandimento, che rende visibile il formicolio degli eventi, ovunque si realizzino.
Un grande impresario del cielo, che orchestra le flottiglie satellitari per assicurare, così come router di Internet, ad ogni singolo individuo la potenza di connettività che un tempo era di esclusiva pertinenza dei grandi colossi editoriali. Proprio questa transizione, dai giganti ai nani, è oggi il processo industriale che anima il nuovo scenario delle news: protagonismo dei nani nei contenuti, con il citizens journalism, nell’editing, con il crowdsourcing, nello storage, con il cloud computing, e ora nella distribuzione, con le nuove forme di connettività diretta.
L’evoluzione della risorsa satellitare, combinata con l’abbondanza dei contenuti della Rete, e le nuove forme di editing digitale abilitano nuovi soggetti ad entrare nell’arena dei produttori di notizie: le comunità locali, i territori, le aziende, le Università.
Siamo entrati in un tornante da cui emergerà un mercato radicalmente nuovo, diverso nelle identità produttive, nei profili professionali e nei sistemi distributivi. Il tablet e il satellite sono i due elementi che simboleggiano una riorganizzazione del sistema informativo attorno al concetto di ubiquità: ovunque posso trasmettere, ovunque posso ricevere, ovunque posso controllare. While ed Everywhere sono oggi i due paradigmi della nuova informazione globale, di cui la Rete e il satellite sono i linguaggi espressivi. (Asca)

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