
Omar Calabrese
MONTERIGGIONI (Siena) – Stroncato da un infarto, è morto ieri sera il semiologo Omar Calabrese. Aveva 62 anni. A rendere nota la notizia sono stati i suoi colleghi dell’Università di Siena, Maurizio Boldrini e Gabriella Trezzini. Calabrese è stato colto da malore ieri sera, verso le 23.30, nella sua casa di Monteriggioni, nei pressi di Siena, mentre guardava la televisione insieme alla moglie.
Nato a Firenze il 2 giugno 1949, era giornalista pubblicista iscritto all’Ordine della Toscana dal 30 giugno 1976. Laureato in storia della lingua, dopo aver insegnato semiologia delle arti all’Università di Bologna e come visiting professor all’École des hautes études di Parigi e alle Università di Bilbao, Barcellona, Aarhus, Yale, Harvard, Berlino, Bogotà, Buenos Aires, Zurigo, Salonicco, Mannheim, Lisbona, Bucarest, è stato professore di semiotica all’Università di Siena.
E’ stato, inoltre, consigliere della Presidenza del Consiglio dei ministri per l’editoria e la comunicazione, presidente dell’Associazione italiana di studi semiotici e della Fondazione mediateca regionale toscana.
Ha diretto le riviste Alfabeta, Rivista illustrata della comunicazione, e Metafore, e ha collaborato ad altri periodici culturali come Casabella, Viceversa, Estudios semioticos, Versus – Quaderni di studi semiotici. Ha inoltre fondato Carte semiotiche.
Come giornalista ha collaborato al Corriere della sera, Panorama, El Pais, La Repubblica, l’Unità. Ha esercitato critica televisiva e curato programmi televisivi per Rai, Mediaset e Tve.
Politicamente impegnato, è stato consigliere comunale a Bologna e assessore alla cultura del Comune di Siena. Nel 1995 è stato tra i promotori dell’incontro alla Certosa di Pontignano, la riunione a porte chiusa degli esponenti del centrosinistra che posero le basi per la nascita dell’Ulivo del quale è stato considerato uno dei “padri”, e, successivamente, nel 1997, dell’incontro al Castello di Gargonza con Romano Prodi.
Ha curato i contenuti culturali per le Esposizioni Universali di Vancouver, Brisbane, Siviglia, Genova e Hannover. I suoi libri sono tradotti in dieci lingue. Nel 2010 ha ottenuto il Prix Bernier dell’Accademia di Francia per il miglior libro d’arte dell’anno (L’art du trompe-l’oeil).
Tra i sui libri: Semiotica della pittura, Il Saggiatore, Milano, 1981; Il linguaggio dell’arte, Bompiani, Milano, 1984; La macchina della pittura, Laterza, Bari, 1985; Piero teorico dell’arte, Gangemi, Roma, 1986; L’età neobarocca, Laterza, Bari, 1987; Caos e bellezza, Domus Academy, Milano, 1991; Mille di questi anni, Laterza, Bari, 1991; Breve storia della semiotica, Feltrinelli, Milano, 2001; L’art de l’autoportrait, Citadelles&Mazenod, Paris 2006; Come si legge un’opera d’arte, Mondadori Università, Milano 2007; L’art du trompe-l’oeil, Citadlles&Mazenod, Paris 2010.