ROMA – Fissata per il prossimo 3 aprile l’udienza del tribunale del riesame di Viterbo sul sequestro di computer e documenti avvenuto nell’abitazione del direttore de “L’Opinione di Viterbo”, Paolo Gianlorenzo, e nella redazione del giornale, nonché nell’abitazione della giornalista Viviana Tartaglini, nell’ambito di un’inchiesta per tentata estorsione, truffa e falso ideologico in cui è coinvolto anche un assessore regionale del Lazio, Angela Birindelli (Pdl).
Il ricorso ai giudici del riesame è stato presentato dal difensore dei giornalisti, l’avvocato Giovanni Labate, per contestare la legittimità del provvedimento.
Secondo quanto si è appreso, Gianlorenzo e Tartaglini, indagati per tentata estorsione, truffa e falso ideologico – in relazione ad alcuni articoli critici su un consigliere regionale del Pdl – sostengono che il sequestro disposto dalla procura sarebbe illegittimo, “in quanto nei computer sequestrati non ci sarebbe alcun file relativo ai fatti sotto inchiesta”.
Nell’inchiesta è coinvolta anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Angela Birindelli (Pdl). Il reato ipotizzato nei suoi confronti è di concorso in tentata estorsione. L’avvocato Francesco Scacchi, difensore dell’assessore Birindelli, sta valutando la possibilità di impugnare davanti al Tribunale del Riesame il decreto di perquisizione in occasione dei controlli svolti negli uffici dell’assessore regionale.
Il legale potrebbe eccepire la legittimità del provvedimento e rivolgersi, quindi, ai giudici competenti al riguardo. “C’è estrema serenità – ha dichiarato Scacchi – e fiducia nell’operato della magistratura”.
Nei prossimi giorni l’avvocato Scacchi potrebbe concordare con gli inquirenti del capoluogo della Tuscia le modalità di un eventuale interrogatorio della propria assistita. (Ansa).