Nel decennale della scomparsa, tre giorni di dibattiti su iniziativa della Fondazione presieduta dal figlio Pietro

“Caro Giacomo”, i giornalisti ricordano Mancini

Giacomo Mancini

COSENZA – Due grandi occhiali da vista, con la montatura spessa e scura. Quegli stessi occhiali che campeggiavano sul volto di Giacomo Mancini, scelti come simbolo dell’evento “Caro Giacomo.
Nel decennale della scomparsa di Giacomo Mancini: le immagini, la storia, le testimonianze”.
E’ l’iniziativa promossa dalla Fondazione Mancini con il patrocinio della Regione Calabria, del Comune di Cosenza e della Fondazione Carical che si terrà i prossimi 31 marzo, 1 e 2 aprile a Cosenza in diversi luoghi della città.
Si inizierà sabato prossimo, alle ore 11, al palazzo dei Bruzi con la mostra fotografica “Itinerario di un leader”, curata da Antonio Renda: oltre 100 fotografie che poi saranno esposte anche a Reggio Calabria. Domenica 1 aprile, alle ore 18 al cinema Modernissimo, sarà, invece, proiettato il film “Il leone socialista: le battaglie politiche di Giacomo Mancini” di Giuseppe Petitto da un soggetto di Sergio Dragone. Si chiuderà con un convegno lunedì 2 aprile, alle ore 16 al teatro Rendano, sul tema “Storia e attualità di Giacomo Mancini”, al quale interverranno personalità della politica, del giornalismo e del mondo accademico.
Tantissime le testimonianze nel dibattito coordinato dal giornalista del Tg1 Alberto Matano, ognuno con un tema da sviluppare legato alla figura del leader del Psi e sindaco di Cosenza. A portare il loro saluto saranno il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, il presidente della Giunta regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico, l’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, il presidente della Fondazione Carical, Mario Bosso, e il presidente della Fondazione Mancini, Pietro Mancini.
Le testimonianze sono affidate a Nino Calarco (“Mancini e il giornalismo calabrese”), Stefano Caldoro (“Mancini e il meridionalismo”), Roberto Chiarini (“Mancini e Craxi: amici/nemici”), Matteo Cosenza (“Mancini e il nuovo inizio: la stagione di sindaco”), Renato Farina (“Mancini e la stagione del sospetti”), Marco Gervasoni (“Mancini e il centrosinistra”), Paride Leporace (“Mancini e il rapporto con i media”), Pippo Marra (“Mancini e la sua calabresità”), Renato Meduri (“Mancini e la nascita della Regione”), Marco Pannella (“Mancini e i diritti civili”).
E ancora, Giuseppe Parlato (“Mancini e il socialismo tricolore”, Attilio Sabato (“Mancini il primo attore”), Piero Sansonetti (“Mancini e gli anni di piombo”), Maurizio Scaparro (“Mancini e gli intellettuali”), Carlo Vulpio (“Mancini e il giornalista”).
“Questo importante ricordo a dieci anni dalla scomparsa di mio padre – ha detto Pietro Mancini, figlio di Giacomo e oggi presidente della Fondazione Mancini – non scaturisce solo dai familiari e dalla Fondazione, ma anche da parte delle istituzioni e dei cittadini. Per cui ci auguriamo che sia anche l’occasione per far conoscere ai più giovani questa figura di meridionalista e leader”.
Sul senso dell’iniziativa si è soffermato Giacomo Mancini jr, nipote di Giacomo e assessore regionale al Bilancio e alla programmazione: “Giacomo, è l’inizio di una lettera. Un’espressione che rimanda all’affetto che tanti hanno nutrito e nutrono ancora oggi per mio nonno. La presenza di così tante importanti personalità nobilita questo evento. Ci saranno coloro che hanno conosciuto e stimato Mancini, ma anche quelli che lo hanno criticato. Il mio augurio è che ci sia la partecipazione anche di tanti cosentini e di tanti calabresi”. (Adnkronos)
Il 1° aprile 1972, Giacomo Mancini, all’epoca ministro e segretario nazionale del Psi, diede vita al quotidiano “Il Giornale di Calabria” finanziato dalla Sir del suo amico industriale Nino Rovelli.

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