Antonello Scavone aveva sferrato un pugno a Rocco De Rosa “colpevole” di avergli assegnato un 4,5 in pagella

Calciatore squalificato per 6 mesi: aggredì un giornalista

Rocco De Rosa

Antonello Scavone

ROMA – La Commissione Disciplinare Nazionale della Federazione Italiana Gioco Calcio ha squalificato per 6 mesi il giocatore dell’Angelo Cristofaro di Oppido Lucano, Antonello Scavone, 20 anni, che il 10 gennaio scorso ha aggredito il giornalista Rocco De Rosa.
Il giornalista, 24 anni, corrispondente del “Quotidiano della Basilicata”, era stato colpito con un pugno al viso dall’attaccante della squadra militante nel girone H della Serie D girone H) ed aveva dovuto ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale San Carlo di Potenza.
All’origine dell’aggressione l’irritazione del calciatore per il voto (4,5) assegnato dal giornalista nella pagella relativa alla partita persa in casa per 0-3 dall’Angelo Cristofaro (penultimo in classifica con 10 punti) contro la capolista Sarnese (36 punti).
Un’aggressione “annunciata” dal calciatore su Facebook, con insulti a Rocco De Rosa, definito “giornalaio” e “appuntamento” sul campo di allenamento. L‘aggressione era, infatti, avvenuta quando Antonello Scavone aveva notato il giornalista in tribuna, raggiungendolo e colpendolo al volto.
Il calciatore era stato subito “sospeso” dalla società, la quale, esprimendo solidarietà al giornalista, aveva assicurato che non lo avrebbe fatto più giocare. Il giocatore, invece, nei giorni scorsi era stato stato reintegrato in squadra. Il deferimento alla Procura Federale ha fatto, invece, il suo corso e Antonello Scavone è stato squalificato.
“Per responsabilità oggettiva riferita ai comportamenti di un proprio tesserato”, alla società di Oppido Lucano è stata, inoltre, inflitta una multa di 445 euro. La sanzione, inflitta dal primo grado giudicante della Federcalcio, è maturata a seguito di “ammissione di responsabilità e collaborazione fattiva dei soggetti sottoposti al procedimento disciplinare”.
“Una sorta di patteggiamento – sottolinea il Quotidiano della Basilicata – che ha dimezzato la portata della squalifica (da un anno a sei mesi, ndr) rendendola, però, non impugnabile, quindi definitiva e non soggetta a ricorso”.

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