HOMS (Siria) – “Sdegno e profonda preoccupazione” per gli eventi “sempre più gravi che stanno insanguinando il Paese”. E’ quanto esprime, in una nota, l’Agm, l’Associazione giornalisti del Mediterraneo (Agm), in relazione all’uccisione in Siria dei due giornalisti occidentali, (l’americana Marie Colvin del “Sunday Times” e il fotografo francese Remi Ochlik collaboratore di “Le Monde Magazine”, “Time” e “Wall Street Journal”).
“Il regime siriano non raccogliendo le richieste della società civile dimostra ogni giorno di più la propria delegittimazione di fronte al proprio popolo oltre che nei confronti della comunità internazionale”, dice l’Agm.
“Gli ultimi accadimenti rappresentano – sottolinea – il completamento di un disegno che mira all’isolamento della Siria, colpire i giornalisti così come gli operatori della comunicazione e i blogger non potrà che aumentare la cassa di risonanza a livello internazionale e favorire il cambiamento”.
Anche la Russia ha condannato duramente l’uccisione dei due giornalisti: Mosca si è detta “seriamente preoccupata” in un comunicato del ministero degli Esteri.
“Questo tragico evento ancora una volta conferma la necessità, per tutte le parti del conflitto in Siria, di porre fine alle violenze e muoversi verso un cammino politico con l’inizio di un dialogo nazionale senza precondizioni”, ha affermato il ministero degli Esteri.
Incontrando i giornalisti, il viceministro degli Esteri russo, Gennady Gatilov, ha però voluto precisare che è prematuro incolpare il regime per la morte dei due reporter, visto che anche l’opposizione si dedica ad attività violente.
L’uccisione dei due giornalisti occidentali in Siria è “un ulteriore esempio della brutalità senza vergogna” del regime di Damasco. Ad affermarlo è stata la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Victoria Nuland. (Agi)
Alla preoccupazione dell’Associazione giornalisti del Mediterraneo si affianca la condanna di Usa e Russia