L’appello ai giornali dei ciclisti-blogger per un “bombardamento mediatico” anche in Italia, sulla scorta di quello del "Times”

Tam tam in Rete: “Salviamo i ciclisti, fermiamo la strage”

Il “manifesto” pubblicato dal “Times”

ROMA  – “Salviamo i ciclisti, aiutateci a fermare la strage di chi ha scelto la bici per spostarsi in città”. Rimbalza in rete, e continua a registrare decine di adesioni al minuto, l’appello lanciato oggi contemporaneamente da oltre 40 blogger ciclisti, numero in continua crescita.
L’iniziativa prende le mosse da quella del “Times” di Londra che, il 2 febbraio scorso, dopo un grave incidente subito da una sua giornalista, ora in coma, aveva aperto la propria “home page” con un appello simile, chiedendo al governo inglese una serie di azioni da porre immediatamente in campo per tentare di fermare una strage che ha fatto registrare, in 10 anni, ben 1.275 ciclisti uccisi.
“In 10 anni in Italia sono state 2.556 le vittime su due ruote, più del doppio di quelle del Regno Unito – si legge nell’appello dei ciclisti blogger italiani – Questa è una cifra vergognosa per un Paese che, più di ogni altro, ha dato allo sviluppo della bicicletta e del ciclismo ed è per questo motivo che chiediamo che anche in Italia vengano adottati gli 8 punti del manifesto del Times”.
Da qui la decisione di unirsi e far scattare un “bombardamento mediatico” attraverso la pubblicazione contemporanea dello stesso identico appello, adeguato alle esigenze italiane, e dello stesso banner ideato dal “Times”.
In sintesi gli 8 punti richiesti: “Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato”.
“Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti”.
E ancora. “Il 2% del budget dell’Anas dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida”.
“30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays”.
“Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme”.
La richiesta dei blogger alle testate è di copiare l’iniziativa del “Times” e aprire le home page dei rispettivi siti con un identico appello al governo italiano per l’adozione delle 8 misure elencate.
“Cari direttori, il manifesto del ‘Times’ è stato dettato dal buon senso e da una forte dose di senso civico – si legge ancora – E’ proprio perché queste tematiche non hanno colore politico che chiediamo un contributo da tutti voi affinché anche in Italia il senso civico e il buon senso prendano finalmente il sopravvento. Vi chiediamo di essere promotori di quel cambiamento di cui il Paese ha bisogno e di aiutarci a salvare molte vite umane”.
Subito dopo la pubblicazione sui blog, i ciclisti hanno aperto una pagina Facebook dove poter aderire più facilmente (https://www.facebook.com/groups/298708936854274/). (Adnkronos)

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