Il caso Tizian nella civilissima Emilia Romagna. Quasi nessuno si meraviglia, invece, delle minacce dal carcere a Lopreiato

La mafia al Nord c’è e non vuole essere disturbata

Francesco Alì (Responsabile Dipartimento Legalità Cgil Calabria)

Francesco Alì

REGGIO CALABRIA – Nessuno si meravigli se nella civilissima Emilia Romagna accade che ad un giornalista precario di 29 anni, impegnato sul fronte antimafia, venga assegnata una scorta. Il suo nome è Giovanni Tizian, il suo impegno antimafia pubblico cominciò nel 2008, durante la Lunga Marcia della Memoria di daSud, partita proprio dalla Festa del Lavoro della Cgil nella città Metropolitana dello Stretto. Oggi, svolge un lavoro di inchiesta sulle mafie al Nord (ha appena pubblicato il libro-inchiesta: “Gotica. ’Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea”), un lavoro coraggioso, vero, nuovo, che va difeso perché è un lavoro documentato che offre importanti chiavi di lettura delle attività dei clan, gli intrecci con la politica, l’economia, le professioni, i traffici di droga, il pizzo, l’usura, il gioco d’azzardo.
Le denunce di Giovanni sono forti: “la mafia al nord c’è, fa affari, è pericolosa, sta dentro i processi economici e sociali. E non vuole essere disturbata”. In questi anni ha scritto inchieste raccontando il volto reale delle mafie al nord svelando ciò che accade in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna. Inchieste condotte, ironia della sorte, con rigore e passione, da un giovane giornalista precario, senza tutele e senza diritti.
Giovanni sa cos’è la ‘ndrangheta, ne ha già subito la violenza, è figlio di Peppe Tizian, vittima della più potente organizzazione criminale. Peppe, nato a Bovalino, sulla jonica reggina, era un funzionario di banca «integerrimo», dicono gli investigatori. Aveva solo 36 anni quando è stato ucciso il 23 ottobre del 1989. Il suo omicidio è rimasto senza colpevoli. Giovanni era ancora un bambino. Ha tenuto per sé questa storia per quasi venti anni.
Nel 2008, durante la Lunga Marcia della Memoria di daSud, partita dalla Festa del Lavoro della Cgil di Reggio Calabria, la decisione di condividere la sua storia e di iniziare l’impegno antimafia. Da allora ogni anno daSud dedica una parte delle proprie attività al ricordo di Peppe Tizian: sul luogo dell’omicidio, a Locri, lungo la statale 106 due anni fa è stato realizzato un murales.
Oggi, daSud invita tutti ad esprimere la vicinanza a Giovanni utilizzando l’indirizzo di posta elettronica iogiovannitizian@dasud.it e noi rilanciamo l’appello a sostenerlo da questo “murales” virtuale.
Nessuno, o quasi, si meraviglia, invece, se Nicola Lopreiato, giornalista responsabile della redazione provinciale di Gazzetta del Sud di Vibo Valentia subisce delle minacce dalla ‘ndrangheta attraverso una lettera intimidatoria inviata, secondo le denunce, dal boss Leone Soriano, semplicemente perché svolge il proprio mestiere di cronista. 
Addirittura, come ha già segnalato il segretario regionale Fnsi, Carlo Parisi, la lettera Nicola l’ha ricevuta direttamente dal carcere. Certo, è davvero intollerabile che si consenta ad un detenuto di scrivere e spedire tranquillamente dal carcere una lettera di minacce ad un giornalista scomodo.
A Giovanni, a Nicola, alle loro famiglie, alla Gazzetta di Modena, alla Gazzetta del Sud, all’associazione contro le mafie daSud va, pertanto, tutta la nostra solidarietà, così come va a tutti i giornalisti che da ogni testata ogni giorno combattono la propria battaglia, e gli esempi non mancano.
Alle forze dell’ordine ed alla magistratura il nostro incoraggiamento e sostegno per l’importante lavoro che stanno svolgendo. Alla società sana fatta di cittadini, Istituzioni, forze sociali, partiti, associazioni, tocca, però, un impegno grande: l’indignazione e il compito di difendere e sostenere il lavoro dei giornalisti coraggiosi perché possano continuare a fare il proprio lavoro meglio di prima.
Dovranno vederci al loro fianco, ad organizzare un vero e proprio cordone di solidarietà; non dobbiamo farli, dobbiamo sostenerli con incontri, iniziative, presentazioni, dibattiti, campagne web e di comunicazione, ma soprattutto con il nostro lavoro e impegno quotidiano.

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