
Raffaele Lorusso

Roberto Straccia
BARI – L’Associazione della Stampa di Puglia “stigmatizza il comportamento decisamente sopra le righe del dott. Baldo Pisani, sostituto procuratore della Repubblica di Bari, che ha inveito contro alcuni cronisti nel Palazzo della Procura barese”.
Il magistrato è titolare sia dell’inchiesta sul ritrovamento, il 7 gennaio scorso, del cadavere sulla costa di Palese, a nord della città, che potrebbe appartenere al 24enne Roberto Straccia, lo studente marchigiano scomparso il 14 dicembre dal lungomare di Pescara, sia delle indagini sul probabile doppio suicidio di una coppia avvenuto nelle ultime ore nel capoluogo pugliese a causa – sembra – di difficoltà economiche.
L’uomo, 64 anni, è stato trovato l’altra mattina, quasi certamente dopo essere annegato, da un pescatore sulla battigia del lido San Francesco, nei pressi della Fiera del Levante; la moglie, 69 anni, alcune ore dopo in un vicino hotel dove entrambi alloggiavano da due giorni. In un primo tempo si era pensato a un omicidio-suicidio.
Il presidente dell’Assostampa, Raffaele Lorusso, è dunque intervenuto riguardo a episodi avvenuti ieri nel palazzo di giustizia di Bari tra il pm e i cronisti di giudiziaria che gli chiedevano notizie sui due episodi.
“Il dottor Pisani – dice Lorusso – è libero di non rilasciare dichiarazioni, ma non è autorizzato a impartire lezioni di deontologia professionale, come invece ha tentato di fare, né ad usare toni del tutto fuori luogo nei confronti dei giornalisti, nei corridoi della Procura”.
“Giova ricordare – aggiunge il presidente di Assostampa – che i giornalisti che seguono la cronaca giudiziaria frequentano il Palazzo della Procura per esercitare il sacrosanto diritto di cronaca, nell’esclusivo interesse dei cittadini ad essere informati”.
“Comportamenti come quello del dottor Pisani, che in seguito ha anche impedito l’accesso di altri cronisti al secondo piano della Procura, utilizzando agenti delle forze dell’ordine, non favoriscono – conclude Lorusso – lo sviluppo di rapporti corretti fra operatori di giustizia e giornalisti”.