
Lo denuncia il principale partito di opposizione al governo di Khartoum tramite il suo portavoce, Naji Dahab. “Non ci hanno fornito alcuna spiegazione per questa decisione. Ora hanno occupato l’edificio del giornale. Noi pensiamo che questo derivi dal fatto che il governo non riesce ad accettare la libertà di stampa”, ha detto Dahab.
Sono diverse e in aumento le pressioni da parte delle forze di sicurezza alle quali sono sottoposti i giornalisti in Sudan, soprattutto se esprimono commenti critici nei confronti del governo o se si occupano di temi sensibili come la severa crisi economica che sta interessando il Paese africano da quando è stata proclamata l’indipendenza del Sud il 7 luglio scorso.
Negli ultimi mesi sono state diverse le occasioni in cui le forze di sicurezza hanno confiscato intere edizioni di giornali indipendenti.
Al-Rai al-Shaab, quotidiano critico rispetto al governo di Khartoum, ha ripreso le sue pubblicanzioni a ottobre dopo una chiusura imposta dalle autorità per diversi mesi.
Secondo il Sudanese Media Center (Smc), un sito di informazioni statali, il giornale è stato chiuso per aver violato gli standard professionali ed etici. A luglio due giornaliste sono state condannate a un mese di carcere ciascuna per aver scritto di un presunto caso di stupro.
Il giorno precedente la proclamazione di indipendenza del Sud Sudan, avvenuta il 7 luglio scorso, Khartoum ha sospeso la pubblicazione di sei giornali in quanto tra i suoi giornalisti o tra i suoi proprietari vi erano dei sudisti. (Adnkronos/Aki)