Una retrospettiva al Vittoriano, fino al 22 gennaio, per celebrare uno dei romani più illustri ed eclettici

Roma omaggia Pertica, tra giornalismo e arte

Domenico Pertica alias “Momo”

ROMA – Il Vittoriano rende omaggio a Domenico Pertica, giornalista professionista, pittore, ma anche scrittore e poeta permeato di quella “romanità” che lo ha portato ad essere uno dei più illustri ed eclettici figli nella Roma del secolo appena trascorso.
Il percorso della mostra “Domenico Pertica. Un’idea che aleggia su Roma tra giornalismo, impegno e arte” si snoda attraverso dipinti sospesi in atmosfere da sogno, “Le Pouponnes”, donne formose, allegre, vezzosamente francesi, un divertito omaggio alla Parigi fin de siecle, la città di Lautrec, Baudelaire, dei bistrots, del cancan e della Belle Epoque; attraverso disegni, articoli di giornale, documenti, oggetti, senza dimenticare il cinema – Federico Fellini, al quale Domenico Pertica era unito da un profondo vincolo di amicizia, lo vuole come attore nei suoi films: “Amarcord”, “Ginger e Fred” e “E la nave va”; nonché il celebre “Premio Simpatia”, manifestazione ormai ultraquarantennale, creata insieme ad Aldo Palazzeschi e Vittorio De Sica, assurta ad importante istituzione della città di Roma, che vede premiare, ogni anno, personaggi noti, ma anche sconosciuti distintisi con opere degne di plauso e di simpatia.
La mostra, che si avvale del patrocinio della Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Arte e Sport, Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico -, Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali -, è organizzata e realizzata da “Comunicare Organizzando” di Alessandro Nicosia e curata da Marco Fabiano.
E’ complicato rintracciare nella storia della Città Eterna, pur nella sua plurimillenaria esistenza, una persona ricca di creatività e impegno civile come Domenico Pertica. Per tale motivo non è stato semplice riunire tutte le sue opere, tra libri, articoli, dipinti, poesie e interpretazioni cinematografiche, nella mostra ospitata nella Sala Giubileo del Complesso del Vittoriano.
Si tratta, infatti, di un’articolata retrospettiva che intende ripercorrere la straordinaria avventura professionale e artistica del singolare e proficuo uomo di cultura, nato nel 1921 e scomparso nel 2000, che ha caratterizzato con il suo impegno e le sue iniziative il panorama sociale e culturale romano, ma non solo.
Una prima sezione della rassegna è dedicata all’attività di giornalista, iniziata nel dopoguerra sulle pagine di “Momento Sera” e poi proseguita con collaborazioni per “Il Giornale d’Italia”, “Paese Sera”, “L’Unità”, “Il Messaggero” e, per ultimo, “La Repubblica”. Qui sono raccolti ed esposti numerosi articoli di giornale che testimoniano l’impegno di Pertica nel denunciare, attraverso le pagine della cronaca, un’ingiustizia da riparare, una comunità in difficoltà da aiutare, un monumento da salvare e un quartiere da preservare e risanare. Nella sala più grande trova posto una scelta di dipinti, tutti eseguiti a tempera, che illustra l’altra grande passione di Domenico Pertica, Momo per i tanti amici. Qui sono esposte la serie delle Pouponnes, ironici e divertenti ritratti di immaginarie donnine di un bordello parigino fin de siecle, un’altra dedicata ai gatti, gli animali più amati e nella cui libertà Pertica identificava il suo stile di vita e poi la serie dei dodici Segni del cielo, corredata da brevi poesie composte per l’occasione da Dario Bellezza e Dante Maffia.
Interessante e unica la bacheca dove sono conservati i libri pubblicati (i romanzi “La Contessa di Roma”, “Le voci dell’Isola” e i documentati libri storici “Villa Borghese”, “Fatti”, “Fattacci” e “Personaggi della Roma Umbertina”).
Proseguendo, una ricca selezione di foto, disegni e ricordi documenta l’intensa amicizia che legò Domenico Pertica a Federico Fellini, il quale costruì per lui parti e caratteri indimenticabili come il “cieco di Ca’ntarel” in “Amarcord”. La mostra resterà aperta fino al 22 gennaio. (Agi)

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