ROMA – “Apprezzabile l’impegno del sottosegretario all’Editoria, Carlo Malinconico, per trattare con delicatezza e massima attenzione i problemi di un settore in grande difficoltà e chiamato a profonde trasformazioni. Permangono, tuttavia, aperte le questioni di una riforma incisiva dotata di risorse adeguate per il pluralismo dell’informazione e per il suo sistema industriale nonché della scarsità di finanziamenti per l’immediato futuro e per la transizione a un nuovo quadro di accessi e regole”.
La Federazione Nazionale della Stampa commenta, così, le dichiarazioni del sottosegretario all’Editoria, Carlo Malinconico. Per la Fnsi “è fatto positivo che dal cosiddetto «Fondo Letta» per le urgenze della Presidenza del Consiglio si possano anche prelevare somme da destinare all’integrazione del fondo editoria per il pluralismo. Boccata di ossigeno, certo, ma di cui non si può oggi contare con certezza la portata non consentendo di programmare adeguatamente le attività editoriali già per il 2012, a cominciare dall’accesso al credito”.
Proprio in queste ore suscitano, infatti, dubbi e preoccupazioni serie le scelte di segno statalista fatte nella manovra a proposito degli enti autonomi di previdenza. Questa è una materia che, ricordando i positivi giudizi sull’Inpgi, non può avere un corso positivo se si impongono d’autorità obblighi che, se posti ad esempio in capo all’Inps, lo farebbero chiudere molto presto per insolvenza.
“L’Inpgi – come ha riconosciuto il sottosegretario Malinconico – ha fatto scelte oculate e di lunga proiezione per la sostenibilità dei conti avendo una natura particolare – non corporativa – che deve far riflettere, non solo per le misure di valore economico ma per le sue caratteristiche di utilità democratica: evitare che la politica abbia il controllo, non solo tecnico amministrativo, ma, di fatto, «politico». Il che significherebbe creare premesse per introdurre condizionamenti impropri su qualità e indipendenza dei contribuenti iscritti: i giornalisti. Sulla materia serve al più presto una valutazione interministeriale e con le parti sociali”.