Monta la protesta nelle piazze e su Internet contro la vittoria di Putin accusato di brogli elettorali

La Russia soffoca la libertà di informazione

Vladimir Putin

BRUXELLES (Belgio) – L’Unione Europea ha chiesto alle autorita russe di rispettare la libertà di riunione e di espressione, mentre diversi movimenti di opposizione russi stanno rivolgendo appelli a manifestare contro la vittoria del partito di Putin.
Accogliendo con favore il rapporto preliminare Osce, che ha dato conto di “infrazioni” e “frodi”, la Ue ha espresso anche inquietudine per l’arresto di centinaia di manifestanti e per le notizie sulle “violenze della polizia contro militanti, giornalisti e passanti”.
Mentre il pugno di ferro delle autorità russe si abbatte su Mosca e San Pietroburgo, presidiate dall’esercito, la protesta del popolo dei dissidenti continua sul web e chiama una mega manifestazione, domani, in piazza della Rivoluzione.
Gli arresti hanno già raggiunto le 800 persone, oppositori di Putin che contestano la regolarità del voto di domenica scorsa e accusano il governo di brogli. Ma il giro di vite non ha impedito al popolo dei dissidenti di organizzarsi ancora. Su Internet è stato creato un sito per coordinare le azioni di protesta e l’appuntamento a piazza del Trionfo nella capitale è diventato ormai quotidiano.
“Ogni giorno, alle 19, si terrà il raduno non autorizzato. “A favore di elezioni trasparenti” e contro il partito al potere – si legge sul sito – c’è la possibilità di essere trattenuti da polizia e forze speciali per qualche ora o per qualche giorno, state attenti”.
Continuano anche i meeting del movimento Solidarnost che, lunedì scorso, al grido “Russia senza Putin” ha radunato almeno 8.000 persone, nella più grande manifestazione anti-governativa degli ultimi anni. Per loro, appuntamento sabato in piazza della Rivoluzione, a due passi dal Cremlino.
Mentre a Mosca proseguono le proteste, il premier Putin ha presentato i documenti necessari alla Commissione elettorale centrale per essere registrato ufficialmente come candidato alle presidenziali di marzo. La Commissione si pronuncerà entro 10 giorni.
Cinquantanove anni, Putin ha annunciato a fine settembre di voler tornare al Cremlino e il partito Russia Unita ne ha ufficializzato la candidatura il 27 novembre scorso. Sono almeno quattro i candidati che dovrebbero sfidare Putin. Tra questi Vladimir Zhirinovsky, leader del liberaldemocratico Ldpr e il veterano dei comunisti Gennady Zyuganov; entrambi aspettano la nomina ufficiale dai rispettivi partiti entro il 17 dicembre.
La formazione di centro-sinistra “Russia Giusta” dovrebbe candidare il suo leader Serghei Mironov. Anche lo scrittore e leader dell’opposizione extraparlamentare Eduard Limonov ha annunciato l’intenzione di presentarsi.
Intanto anche l’ex presidente sovietico Michail Gorbaciov si è unito al coro dell’opposizione. “I leader del Paese devono ammettere che ci sono state numerose falsificazioni e brogli e i risulti del voto non riflettono la volontà della gente”, ha detto Gorbaciov negli ultimi anni sempre più critico nei confronti della politica di Vladimir Putin.
“Penso, quindi, che possano prendere una sola decisione: annullare il risultato delle elezioni e organizzarne di nuove”, ha aggiunto. Critiche al Cremlino sono arrivate dal consigliere presidenziale per i diritti umani, Michail Fedotov. “Non sanno gestire questo tipo di situazione”, ha detto Fedotov riferendosi alle forze dell’ordine e ai giudici della capitale.
Intanto l’establishment va avanti e il presidente russo Dmitri Medvedev guarda al prossimo summit Russia-Ue previsto per il 15 dicembre a Bruxelles. “Spero che promuova relazioni versatili con l’Unione Europea e dimostri che c’è buona volontà da entrambe le parti”, ha detto il presidente. (Ansa)

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