ROMA – “Il rinvio a giudizio di Augusto Minzolini per peculato è semplicemente l’occasione ineludibile
in relazione al quadro normativo e ai precedenti aziendali per risolvere anche un problema editoriale gigantesco che c’è al Tg1. Poiché non si può mettere in dubbio che l’avventura del «direttorissimo» nella testata ammiraglia della Rai vada dichiarata conclusa è il momento di occuparsi con
determinazione del futuro del più importante telegiornale del servizio pubblico”.
Lo dice il segretario generale dell’Usigrai, Carlo Verna.
“Occorre immediatamente – prosegue – una soluzione definitiva (senza interim che aggiungerebbero confusione a confusione) ed estremamente autorevole. L’Usigrai non pone
pregiudiziali di sorta, ma si batterà, al fianco del comitato di redazione le cui linee di azione condivide, per una risposta forte che faccia dimenticare nel minor tempo possibile la pagina
più nera del telegiornale che ha fatto la storia del Paese, dove grandi professionalità non attendono altro che una guida capace e indipendente per tornare ad essere un esempio di qualità dell’offerta giornalistica”.
“Ora non ci sono più alibi. L’azienda deve dare risposte chiare e immediate alla redazione del Tg1. Il Cdr non ha aspettato la notizia del rinvio a giudizio per denunciare, ormai da molto tempo, il fallimento del progetto Minzolini, che ha portato gli ascolti del giornale al minimo storico e ha fatto perdere credibilità alla principale testata del servizio pubblico, come sottolineato anche dalla ricerca della Cattolica di Milano”.
Lo dice il Comitato di redazione del Tg1 – ma si dissocia uno dei componenti, Attilio Romita – per il quale “serve una svolta. Serve, subito, un direttore autorevole, di indiscusso profilo professionale e morale, super partes, che segni una forte discontinuità editoriale col passato e recuperi tutte le professionalità messe ai margini”.
“Il Tg1 – prosegue il Cdr – ha tutte le professionalità per riacquistare prestigio e autorevolezza. Lo può e lo deve fare con un direttore che rimetta solo il prodotto al centro del telegiornale e faccia recuperare ai giornalisti unità e senso di appartenenza. Forse Minzolini farebbe bene a smettere di
insultare tutto e tutti per giustificare se stesso, continuando a trascinare la più importante testata del servizio pubblico in polemiche che nulla hanno a che fare con il giornalismo. Faccia piuttosto un passo indietro per il bene del Tg1, della Rai e di chi paga il canone”.
Si dissocia dal comunicato uno dei componenti del Cdr, Attilio Romita. “Del comunicato diffuso dagli altri due membri del cdr condivido solo l’appello all’unita rivolto ai colleghi del Tg1.
Per il resto – continua – non credo sia il momento di emettere giudizi sommari nei confronti di un Direttore e di un gruppo dirigente che meritano rispetto. Quanto al rinvio a giudizio di Minzolini, non resta che attendere il corso della giustizia”. (Ansa)