Giornalisti e poligrafici in agitazione dopo che l’azienda ha deciso di sospendere le edizioni di Lucca, Viareggio e Prato

“Il Nuovo Corriere”: 5 giorni di sciopero contro la chiusura

LUCCA – Giornalisti e poligrafici de “Il Nuovo Corriere” in sciopero contro la sospensione delle edizioni di Lucca, Viareggio e Prato. “Si sono svolte ieri – spiega il Cdr, in una nota – le assemblee straordinarie dei giornalisti e poligrafici de «Il Nuovo Corriere» in seguito alla decisione dell’azienda (gruppo Editoriale 2000, ndr) di sospendere, con effetto immediato, le edizioni di Lucca, Viareggio e Prato, sospensione comunicata nella stessa giornata di ieri, senza alcun confronto o informativa preventiva. In seguito alla sospensione delle testate, le assemblee dei giornalisti e dei poligrafici hanno deciso all’unanimità un pacchetto di cinque giorni di sciopero, stabilendo di effettuare già ieri la prima giornata, dando inoltre mandato al Cdr e al Delegato Slc di azienda per gli ulteriori quattro giorni di sciopero, da decidere nell’arco del mese corrente condizionati all’avvio di un serio confronto con l’azienda”.
“È stata, inoltre, decisa – conclude la nota del Cdr – la proclamazione di uno stato di agitazione, con effetto immediato, di tutti i componenti della redazione in attesa della convocazione formale di un incontro tra Cdr, Assostampa, rappresentanze sindacali dei poligrafici ed editore”.
Solidale con i colleghi de “Il Nuovo Corriere”, il Cdr del “Corriere Fiorentino”, che esprime, in una nota, “forte e incondizionata solidarietà ai colleghi delle edizioni di Lucca, Viareggio e Prato del Nuovo Corriere, di cui è stata improvvisamente annunciata la chiusura. La perdita di posti di lavoro è sempre un dramma, in un settore già fortemente ferito come quello della stampa e dei media, ma è ancora più grave perché lede il diritto all’informazione dei lettori e il pluralismo nel settore dell’informazione locale: un danno che corre il rischio di essere irreparabile. Alle istituzioni nazionali e locali l’invito pressante – ribadisce i colleghi del Corriere Fiorentino – a farsi carico di queste crisi alla pari di quelle di qualsiasi altra azienda, in questo caso forse ancora più importante per il delicato ruolo che svolge un’impresa editoriale in un territorio come quello toscano”.

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