Il direttore del Tg5 afferma che il premier “non ha portato alcun vantaggio a Mediaset”

Mimun: “Non faccio il giornalista berlusconiano”

Clemente Mimun

Michele Cassano

ROMA – “Non faccio il giornalista berlusconiano. Faccio il giornalista e basta e con un certo profitto sia al Tg1, che al Tg2, che al Tg5. Poi voto chi mi pare e da molti anni a sinistra non vedo nulla di attraente”. Così Clemente Mimun, direttore del Tg5, risponde no ad una domanda dell’Ansa che gli chiedeva se lascerebbe la guida del telegiornale in caso di uscita di scena di Silvio Berlusconi dalla politica, sulla scia di quanto dichiarato ieri da Emilio Fede.
“Non credo – prosegue il giornalista – all’uscita dalla scena politica di Silvio Berlusconi. Chi lo pensa rischia di rimanere scottato. E’ una persona capace di tutto. Quando nel ‘93 decise di scendere in politica e mi chiese cosa pensassi del suo progetto, di fronte al mio stupore e alla mia titubanza, mi disse sorridendo: «La chiamo tra 100 giorni da Palazzo Chigi». 103 giorni dopo mi squillò il telefonino, era direttamente lui che mi chiedeva in modo evidentemente ironico: «Scusi Mimun, ma lei sa dove è la stanza dei bottoni?»”.
“La politica – aggiunge Mimun – è una cosa di cui ci si innamora, soprattutto se la si è vissuta al top. Berlusconi ha vinto tre sfide elettorali, una l’ha persa e una l’ha pareggiata. Non è né un incidente della storia, né la causa dei nostri mali. Non penso proprio che si sia chiusa un’era. Berlusconi non sarà più premier, ma resta leader del partito di maggioranza. Probabilmente si ritaglierà il ruolo di padre nobile dei moderati italiani, ma è presto per dire quello che farà nella prossima legislatura”.
Sul crollo dei titoli Mediaset nei giorni scorsi e sul rapporto di questa caduta con la permanenza di Berlusconi a Palazzo Chigi, Mimun esclude “che la presenza di Berlusconi in politica possa dare vantaggi o creare svantaggi. La nostra azienda – argomenta – è quotata in borsa, non ci sono stati vantaggi in questi anni e sarebbe incredibile anche solo immaginare vendette verso Mediaset. L’andamento dell’azienda non dipende dalla sua posizione e, d’altronde, lui non si occupa di questioni aziendali dal ‘94”.
Mimun risponde anche alle critiche di chi ritiene che Mediaset non si sia rinnovata in questi anni e sia cresciuta solo grazie all’influenza di Berlusconi. “In una situazione di crisi  – sostiene il direttore del TG5 – ogni settore è soggetto alle pulsioni del rinnovamento. Mediaset è una delle aziende che si è saputa rinnovare meglio e più radicalmente”. (Ansa).

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