PECORARA (Piacenza) – Il Paese “non è ancora” salvo da fallimento, e con “milioni di persone che vivono alle spalle del nord non può durare”. E anche il federalismo “non basta”. Parola di Umberto Bossi, che sul palco della Festa della Zucca a Pecorara, al fianco del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, replica alle esortazioni dei leghisti che incitano alla “secessione”.
A chi lo ringrazia a voce alta “per averci salvato dal fallimento”, Bossi replica: “Non ancora, non è facile fare le cose. Non è che uno va a Roma, schiaccia un bottone ed è tutto fatto. Non basta tirare fuori un tricolore”. E a chi gli chiede Federalismo, risponde: “Quello è già passato, ma non basta mica”.
“Milioni di persone – ha detto Bossi – vivono alle spalle del nord. Ditemi se questo è un Paese che può durare. Nessuno è mai riuscito a mandare a picco il nord. Siamo abituati a lottare. Il nord è la prima forza industriale d’Europa”. E ha aggiunto unendosi al coro dei militanti: “Padania libera è il grido che fa tremare quei coglionazzi del centralismo romano. Certo, loro sono forti. Hanno i giornali e i giornalisti. Ma nessuno può fermare i popoli”.
Ma il Senatur non si ferma qui e passa alle minacce contro i giornalisti rei di attaccare la sua famiglia:“ La Lega è una grande famiglia e ogni tanto c’è qualche lite. Ma voi giornalisti scrivete pezzi che meriterebbero di mandarvi in galera, o di denunciarvi quantomeno. Questa è una vergogna”.
“Questi qui scrivono per esempio sulla mia famiglia – ha detto Bossi – Prima o poi vi spacchiamo la faccia o vi denunciamo. Non è possibile che uno si metta a sputare. Io ci tengo alla mia famiglia”.
“Mi dà fastidio – ha proseguito – che voi rompiate i coglioni. Parlate dei politici, sennò un giorno quella gente lì vi piglia per il collo. State attenti. C’è un limite alla critica o no? O chi non la pensa come voi va ucciso? Io non la penso così”.
Bossi ha proseguito sullo stesso tono. “La gente ne ha piene le scatole di voi, di come non sapete rispettare le persone, le famiglie. Comunque, chi ha la rabbia sono loro, che si inventano un sacco di storie. A volte – ha aggiunto – non conviene neppure denunciarli perché i magistrati non li condannano. E loro scrivono, proprio perché si sentono difesi”.
“Ma state tranquilli – ha concluso rivolto ai cronisti presenti – non è per stasera. Anche se qualcuno meriterebbe qualche cazzottone in faccia”. (TMNews)