MILANO – “È innegabile che la chiusura della redazione di Milano rappresenti, sotto tutti gli aspetti, una grave perdita per il Tg5”. L’assemblea dei giornalisti del telegiornale leader delle reti Mediaset prende posizione in merito alla comunicazione dell’azienda ai Cdr, relativa al progetto di smantellamento della redazione milanese del Tg5 e delle redazioni romane del Tg4 e di Studio Aperto. Progetto che include la decisione di trasferire i colleghi interessati alla testata News Mediaset per la creazione del canale All-News.
Il Cdr del Tg5 ricordando che, in passato, ha manifestato la propria “soddisfazione per la capacità dell’azienda di avviare nuove iniziative editoriali in un momento difficile nel mercato delle comunicazioni”, oggi, assieme alla redazione è costretto ad esprimere forte preoccupazione su un progetto che indebolisce i Tg generalisti che, sicuramente, “hanno rappresentato e rappresentano l’ossatura dell’informazione Mediaset, svolgendo spesso il ruolo di un vero e proprio servizio pubblico. È innegabile, infatti, che la chiusura della redazione di Milano rappresenti sotto tutti gli aspetti una grave perdita per il Tg5. Una decisione – sottolinea il Cdr del Tg5 – che sembra contrastare con l’innegabile efficienza e redditività in termini professionali ed economici del nostro telegiornale, ancora oggi leader dell’informazione televisiva”.
Il Cdr del Tg5 ricordando che, in passato, ha manifestato la propria “soddisfazione per la capacità dell’azienda di avviare nuove iniziative editoriali in un momento difficile nel mercato delle comunicazioni”, oggi, assieme alla redazione è costretto ad esprimere forte preoccupazione su un progetto che indebolisce i Tg generalisti che, sicuramente, “hanno rappresentato e rappresentano l’ossatura dell’informazione Mediaset, svolgendo spesso il ruolo di un vero e proprio servizio pubblico. È innegabile, infatti, che la chiusura della redazione di Milano rappresenti sotto tutti gli aspetti una grave perdita per il Tg5. Una decisione – sottolinea il Cdr del Tg5 – che sembra contrastare con l’innegabile efficienza e redditività in termini professionali ed economici del nostro telegiornale, ancora oggi leader dell’informazione televisiva”.
L’assemblea dei giornalisti ed il Cdr del Tg5 si dicono, quindi, preoccupati dal fatto che “l’Azienda si sia limitata a comunicare le decisioni prese senza consentire neppure l’apertura di una reale trattativa sindacale. La convocazione del sindacato, per un incontro tra Cdr e azienda per il 2 novembre, offre tempi e margini strettissimi per un confronto sindacale, mentre ad oggi ancora il Cdr e le redazioni conoscono poco o niente del progetto che l’Azienda intende lanciare”.
Nell’esprimere solidarietà ai colleghi di Tg4 e Studio Aperto e ai colleghi di News Mediaset, in stato di agitazione, l’assemblea del Tg5, all’unanimità, ha dichiarato lo stato di agitazione immediato con conseguente ritiro delle firme dei giornalisti dai servizi in onda.
I giornalisti del Tg5, oltre a chiedere la lettura di un comunicato del Cdr in tutte le edizioni di domani, ha dato mandato al Cdr di aprire subito una trattativa con l’azienda, “sia per la tutela del patrimonio professionale del Tg5, sia per la tutela professionale dei colleghi interessati”. Al Cdr è stata, quindi, conferita la facoltà di indire tre giornate di sciopero.
I giornalisti del Tg5, oltre a chiedere la lettura di un comunicato del Cdr in tutte le edizioni di domani, ha dato mandato al Cdr di aprire subito una trattativa con l’azienda, “sia per la tutela del patrimonio professionale del Tg5, sia per la tutela professionale dei colleghi interessati”. Al Cdr è stata, quindi, conferita la facoltà di indire tre giornate di sciopero.