
Un autoritratto di Tiziano Marcheselli

Tiziano Marcheselli
PARMA – “Oggi Parma si è svegliata più povera. E ancor più la nostra Gazzetta si scopre povera e triste”. Con queste parole, la redazione della “Gazzetta di Parma” dice addio ad uno dei suoi storici giornalisti, Tiziano Marcheselli, detto “Tizi”, morto a 72 anni, dopo aver perso, da poco, la moglie Flavia.
Lascia, ora, il figlio Fabrizio.
Un “parmigiano” vero, nell’anima, come ricordano e scrivono, in queste ore, i colleghi delle testate locali e quanti hanno avuto il piacere di conoscerlo: per molti, con Tiziano Marcheselli, se ne va un pezzo di Parma. E della sua memoria storica.
“Tizi”, personaggio eclettico e dalle mille passioni – era un giornalista, professionista dal 1 gennaio 1966, scrittore e pittore – aveva avuto la sua prima esperienza giornalistica nel 1960 a “L’Avvenire d’Italia” a Parma.
L’anno successivo, entra, come critico d’arte e poi redattore della pagina settimanale dell’arte del martedì, alla “Gazzetta di Parma”, che non avrebbe più abbandonato. Anche da pensionato: “Spesso spuntava ancora in redazione – raccontano i colleghi della ‘Gazzetta’ – per consegnare gli articoli della sua collaborazione, attraverso la quale aveva mantenuto l’affettuoso legame con il giornale anche dopo la pensione, o semplicemente fare due chiacchiere”.
La biografia (da www.tizianomarcheselli.it)
Tiziano Marcheselli, giornalista professionista dal 1º gennaio 1966 (Ordine Nazionale N. 006238).
Critico d’arte della «Gazzetta di Parma» e redattore della settimanale pagina dell’arte del martedì dal 1978. Come scrittore ha pubblicato una trentina di libri, fra cui tre volumi sulle «Strade di Parma», «Cento pittori a Parma», «Fantasmi e leggende dei castelli parmensi», «Gente di Parma» (due volumi con illustrazioni proprie), «La storia della Tep», «San Francesco del Prato, un tesoro da salvare», «Il nostro amico Sicuri», «Ciao Pampurio», «Un anno a Parma» (sei volumi dal 1986 al 1991 con le foto di Giovanni Ferraguti), «Padre Lino e il suo tempo», «I trent’anni del Circolo di Mariano», «Bruno Calzolari», «Giovanni Voltini», «Verdi, il monumento ritrovato» (con Proferio Grossi, Gian Paolo Minardi e Marzio Pieri), «Dizionario dei parmigiani» (con Fabrizio Marcheselli), «Il testamento di Sicuri».
Come pittore, dal 1964 a oggi, oltre ad aver organizzato un centinaio di rassegne artistiche a Parma e provincia, ha tenuto una trentina di mostre personali in varie città italiane, è stato invitato a numerosi concorsi (dal Premio «Suzzara» a «Scrittori-pittori» ad Aci Trezza, con Buzzati, Gatto, Zavattini, da «Riccione-Arte» alla «Biennale» di La Spezia), vincendo una cinquantina di premi. Ha realizzato affreschi nelle strade di Calestano, una «Via Crucis» nella chiesa dello Spirito Santo di Parma, una «Deposizione» per la chiesa di San Giovanni Battista (Parma), un ritratto di Giovanni Paolo I per il Vescovado di Parma, un grande dipinto tratto dal Correggio per l’Abbazia di San Giovanni Evangelista (Parma). Ha disegnato le «Carte da gioco parmigiane» e il «Gioco dell’oca parmigiano», calendari, copertine di libri e numerose illustrazioni per libri e per il quotidiano «Gazzetta di Parma». Ha scritto – e continua a scrivere – migliaia di articoli di argomento storico, artistico e folcloristico locale per la «Gazzetta di Parma» e presentato in catalogo quasi tutti i maggiori artisti parmigiani contemporanei. Ha fondato l’Associazione benefica «Amici di Padre Lino» e l’«Associazione Parmense Artisti» (della quale è segretario dal 1980).
Tra le sue mostre recenti, da segnalare due personali alla Consigli Arte di Parma (1986 e 1995), la personale «Giovanni dalle Bande Nere» nella Rocca dei Rossi di San Secondo Parmense (1998), la personale su «Barriera Vittorio Emanuele» (con scritti di Alberto Bevilacqua, Mario Gandini, Gene Gnocchi, Davide Barilli, Guido Conti e altri) alla Galleria antiquaria «Lo Scrigno» (2002), «Museum» alle Fiere di Parma (artista invitato, 2002 e 2003), «Ritratti dei 25 presidenti del Rotary Parma Est» al Circolo di Lettura di Parma (2003), «La storia di Parma» (con testi e illustrazioni propri) al Museo «Glauco Lombardi» di Parma (aprile 2004) e quindi nella Rocca di San Secondo Parmense (ottobre 2004). Sua una sala sul tema del «Mito» nella Rocca Sanvitale di Sala Baganza (maggio-giugno 2004).