All’Assostampa di Bari il sottosegretario all’Interno ha parlato di ddl intercettazioni, frequenze, Rai e tagli all‘editoria

Mantovano: “Le norme contro i giornalisti non passeranno”

Raffaele Lorusso

Alfredo Mantovano

BARI – Il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, ha incontrato ieri una delegazione di giornalisti nella sede dell’Associazione della Stampa di Puglia per discutere delle questioni che riguardano la categoria, in primo luogo il ddl intercettazioni e i finanziamenti pubblici all’editoria e all’emittenza radiotelevisiva locale.
“Ringraziamo il sottosegretario Mantovano – ha detto il presidente dell’Assostampa di Puglia, Raffaele Lorusso, introducendo i lavori – per aver deciso di ascoltare anche i giornalisti pugliesi, in qualità di rappresentante della Puglia nel governo del Paese”. All’incontro è intervenuto anche Gaetano Campione, segretario dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, in rappresentanza del Consiglio dell’Ordine.
Lorusso ha posto l’accento sulla questione del diritto all’informazione: “I cittadini hanno il diritto ad essere informati su quanto c’è negli atti di indagine se di rilevanza pubblica e indipendentemente dalle notizie di reato, seppure nel rispetto delle persone”.
Inoltre, Lorusso ha rimarcato come “pur in presenza di una crisi economica generale, in Puglia esiste un problema grave che riguarda soprattutto l’emittenza locale, con numerose emittenti che hanno dovuto far ricorso alla cassa integrazione guadagni in deroga. La perdita di posti di lavoro, nel caso di un tracollo del settore, riguarderebbe circa 200 giornalisti contrattualizzati e almeno 2.000 addetti complessivi”.
Il problema nasce sia dalla diminuzione delle entrate pubblicitarie sia dal calo dei contributi pubblici. Ed è solo di qualche giorno fa l’appello del presidente di Telenorba sul caso delle nove frequenze sottratte alle emittente locali e cedute all’asta ai gestori telefonici, senza alcuna ricaduta economica per il settore radiotelevisivo.
“In Italia – ha ricordato Lorusso – non esiste un tetto alla raccolta pubblicitaria televisiva: i canali nazionali, anche quelli a pagamento, possono agire indisturbati sul mercato, arrecando danno sia alle emittenti più piccole, ma anche ai giornali. In questo modo si danneggia il pluralismo dell’informazione”.
Secondo Lorusso, “occorre riscrivere le regole per il riconoscimento dei contributi pubblici alla stampa nel suo complesso, riorganizzando l’assegnazione delle poche risorse con criteri di assoluto rigore e privilegiando chi crea occupazione vera e non fittizia,  sforzandosi di stare sul mercato rispettando le regole del gioco”.
“Il Ddl intercettazioni  – ha confermato il sottosegretario Mantovano – è slittato. Questo ci darà un po’ di tempo per riprendere la discussione e se posso fare previsioni, le norme contro i giornalisti non passeranno. Personalmente sono contrario alle impostazioni che prevedono maggiori pene per i giornalisti. Al contrario, punterei maggiormente sulla responsabilità dei magistrati.
Dovremmo intervenire sulla responsabilità disciplinare dei magistrati e riformare la parte che prevede tutto in capo alla commissione disciplinare del Csm che è di nomina politica e correntizia. Se una notizia esce, infatti, la responsabilità è in prima battuta di chi custodisce gli atti di indagine. Mi rendo conto che l’equilibrio è precario, ma a una definizione del problema si deve arrivare”.
Sulla questione dei tagli, Mantovano ha ricordato “la situazione del deficit Rai, riconoscendo che i fondi provenienti dalla cessione delle frequenze alla telefonia sono stati utilizzati, invece che per il settore dell’emittenza privata, per ripianare il deficit di bilancio. Eppure non tutti i tagli sono uguali e quindi vanno modulati: il taglio lineare non è semore possibile perché in certi settori, come la sicurezza o la stampa, significa cancellare l’operatività dei settori stessi”.
“Mi raccorderò con il sottosegretario Bonaiuti – ha concluso Mantovano – per capire qual è la situazione e capire se è possibile una migliore rimodulazione dei fondi”. Mantovano ha poi raccolto alcuni suggerimenti sulle udienze-filtro e sulle responsabilità professionali e deontologiche dei giornalisti, che sottoporrà al ministro della Giustizia, Nitto Palma.

Un commento:

  1. Ma soprattutto non si può far passare l

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