E intanto annuncia la convocazione, giovedì, del tavolo “per salvare il salvabile” in un settore “in crisi come gli altri”

Bonaiuti: “Garantito il 90% dei contributi all’editoria”

Paolo Bonaiuti

ROMA – L’editoria è un settore, come altri, esposto alla crisi e sta attraversando “una situazione drammatica”. Il governo di Silvio Berlusconi sta cercando di “salvare il salvabile” ed in questo senso va letto l’impegno di “garantire all’incirca il 90%” dei contributi diretti all’editoria inizialmente assicurati. Lo afferma Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, nella sua audizione in commissione Cultura alla Camera.
Bonaiuti – che ha rinviato le risposte alle domande dei commissari ad altra riunione per poter prendere parte ai funerali del giornalista del Tg5 Andrea Pesciarelli, morto in un incidente stradale – innanzitutto ricorda che domani a Palazzo Chigi verrà aperto il tavolo per le Onlus, con l’obiettivo di estendere loro il trattamento riservato fino al 31/12/2012 a editori, giornalisti e poligrafici.
E’ prevista poi per giovedì prossimo la convocazione del tavolo sull’editoria, dice Bonaiuti, “per accelerare i tempi, arrivare a mettere insieme tutti gli attori del settore e salvare il salvabile”, perchè “l’editoria è un settore in difficoltà come tutti gli altri esposti alla crisi”.
Da parte del governo, assicura, “non c’è alcun attacco all’editoria ma si sta cercando di tappare le falle”.
Per Bonaiuti “il problema numero uno” è quello relativo alle risorse: “Dai 415 milioni di euro del 2008 siamo passati ai meno 200 per il 2012”. Per l’immediato futuro, continua, ”non vedo prospettive rosee e credo che la cifra sarà dal Tesoro ridotta ulteriormente”.
Il sottosegretario ricorda poi che queste risorse dovranno essere “ulteriormente ridotte di 50 milioni, cifra che per legge dobbiamo pagare alle Poste”.
Bonaiuti rileva però che “nonostante una situazione così difficile, il governo è riuscito ad assicurare quasi il 100% dei contributi diretti all’editoria per il 2011, garantendo all’incirca il 90% di quanto avrebbe dovuto essere dato. Cerchiamo di fare il possibile per mantenere la situazione sostenibile”.
Il sottosegretario parla poi della necessaria riforma del meccanismo degli incentivi, che “ha mostrato crepe e distorsioni evidenti. Una riforma di fronte ad un corpus di norme farraginoso, una giungla di norme messe insieme dal Parlamento sovrano e alle quali ci dobbiamo attenere”.
Il sistema dei contributi diretti, continua, “ha bisogno di semplificazione” e “il regolamento che sta per entrare in vigore, da tutti considerato positivamente, va in questa direzione”.
Bonaiuti chiede che ci “si ancori a due parametri” ben precisi per il contributo: il livello occupazionale effettivo di giornalisti e poligrafici e il numero di copie “realmente, effettivamente vendute”. Solo così “si potrà separare il grano dall’olio”.
Bonaiuti, affrontando il tema degli ammortizzatori sociali, chiarisce che il governo “non ha sperperato i fondi” perchè “vogliamo salvaguardare il posto di lavoro a chi ha superato i 50 anni, pur con uno stipensio ridotto”.
Altro obiettivo “è quello di mantenere nei termini più vasti possibili l’idea di diffusione della cultura”. Per il sottosegretario “dovremo cercare di compenetrare due esigenze: i soldi che non ci sono da un lato e dall’altro il mantenimento del pluralismo e dell’occupazione”. Anche perchè, conclude, “sono a rischio non solo le voci del pluralismo ma i posti di lavoro dei giornalisti, con l’aumento dei precari”.

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