Il nuovo modello avrà un display più ampio e maggior velocità rispetto al suo predecessore

Apple: martedì l’iPhone 5, prima volta senza Jobs

Titti Santamato

ROMA – Il 4 ottobre la Apple toglierà i veli all’iPhone 5. E’ forse la prima volta nella storia dell’azienda di Cupertino che alla vigilia di un evento importante gli occhi sono puntati non tanto sulla tecnologia quanto sull’impatto emotivo che avrà la prima presentazione senza il “tocco magico” di Steve Jobs. A svelare le caratteristiche del nuovo melafonino sarà, infatti, Timothy Cook, il nuovo Ceo, che ha preso il posto del visionario guru della Silicon Valley, dimessosi lo scorso 25 agosto per i noti motivi di salute.
Di fatto la Apple è da tempo nelle mani di “Tim”, come lo chiamano tutti. Cinquant’anni, Cook è entrato in azienda nel marzo del ’98, conquistandosi subito la fiducia di Jobs (si dice sia esigente e spietato sul lavoro) e praticamente guida l’azienda di Cupertino da quando Steve Jobs si è ammalato gravemente nel 2004 e ha delegato al suo braccio destro ogni ruolo operativo, tranne qualche apparizione per presentare i nuovi prodotti.
Perché, com’é noto, l’inconfondibile presenza scenica di Jobs, il suo carisma, il suo look informale in jeans e girocollo nero (quasi una divisa), la sua retorica, le sue pause, la sua ironia hanno sempre fatto diventare un evento qualunque keynote e spinto fino all’impossibile i nuovi gadget sul mercato. Jobs è il “venditore” n.1 della Apple. Oltre alle speculazioni sul futuro dell’azienda, i giorni prima del lancio dell’iPhone 5 sono stati accompagnati dai soliti rumors che aumentano in maniera esponenziale e dal solito smarrimento di un prototipo in un bar – come accadde nel 2010 – da parte di un dipendente sbadato di Cupertino (si inizia a sospettare sia il capo del marketing).
Le indiscrezioni in rete dicono che il nuovo melafonino avrà uno schermo più ampio; che “correrà” rispetto al suo predecessore (grazie alla tecnologia Hspa+, lo standard che ha una velocità teorica di download di 21Mbps); che avrà un design più arrotondato e ricurvo, stile iPod Touch di quarta generazione; e dovrebbe adottare il riconoscimento vocale, oggi peculiare di Android. Per i prezzi, si parla di circa 700 euro per l’iPhone 5, il top di gamma, e di 300-350 euro per l’iPhone 4 S, quello low-cost. Altra indiscrezione vuole che l’iPhone 5 dovrebbe mettere nel cassetto il modello da 64 GB, visto che lo storage ora avverrà sul “cloud” (dal 4 ottobre Apple dovrebbe, infatti, rilasciare iCloud, oltre al nuovo sistema operativo iOS 5.0).
Ma “lasciamo che a parlare sia l’iPhone”, come dice l’invito all’evento di martedì prossimo. E speriamo che il presidente Steve Jobs trovi il mondo di fare capolino (in anonimato tra il pubblico, con un messaggio, un contributo video) per trasmettere il suo flusso benevolo ad un’azienda che tra cambiamenti e competitor che stanno col fiato sul collo (uno per tutti Google che con l’acquisizione di Motorola si prepara ad essere diretto concorrente di Apple) è entrata decisamente in una nuova era.

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