ROMA – “Cacciati” dal posto di lavoro e poi accusati di voler ostacolare l’uscita del giornale. È quanto successo l’altro pomeriggio (20 settembre) a tre giornalisti del quotidiano l’Opinione di Viterbo e Alto Lazio – Daniele Camilli (fiduciario della testata), Roberto Pomi e Luca Appia – attaccati e “cacciati” da Viviana Tartaglini, direttore della testata e presidente della Cooperativa Editoriale Giornalisti e Poligrafici di cui i tre fanno parte.
A denunciarlo è l’Associazione Stampa Romana, presieduta da Paolo Butturini, evidenziando che “quando uno di loro – insultato dalla Tartaglini – ha evidenziato la palese illogicità delle affermazioni e della situazione, il direttore ha reagito chiamando anche i Carabinieri.
Questo perché il giornalista continuava a far presente che nessuno aveva intenzione di abbandonare il posto di lavoro, rivendicando sia l’applicazione dei contratti in essere, sia il fatto di essere soci della cooperativa che fra l’altro ha sede nel luogo stesso da cui sono stati «buttati fuori».
Non solo, lo stesso giornalista poco prima – in presenza degli altri due – si era visto strappare davanti agli occhi dal presidente e direttore Tartaglini pure l’assegno – successivamente l’intero libretto – che sarebbe dovuto essergli destinato per il pagamento dello stipendio di agosto”.
I tre giornalisti, assieme ad altri colleghi, avevano avviato nelle scorse settimane un’azione sindacale tramite Stampa Romana chiedendo “trasparenza all’interno della cooperativa e rifiutando la proposta di associazione in partecipazione della stessa con la società Alto Lazio News, editrice de l’Opinione di Viterbo”.
I giornalisti, nel corso della loro azione sindacale, contestavano anche la proposta di voler “sostituire i contratti di lavoro in essere – validi fino al 31 dicembre 2012 – con altre forme contrattuali, pena il licenziamento. Proposta peggiorativa della condizione retributiva e professionale”.
Inoltre, il fiduciario di testata, proprio lunedì scorso, aveva annunciato al direttore Tartaglini che oggi, giovedì 22 settembre, si sarebbe svolta un’assemblea dei giornalisti e lavoratori de l’Opinione di Viterbo per discutere appunto delle proposte di contratti e dell’associazione in partecipazione. Infine, i tre giornalisti avevano anche sollevato la questione del bilancio della Cooperativa depositato presso la Camera di Commercio senza alcuna approvazione da parte dell’assemblea dei soci.
L’Associazione Stampa Romana ha dato mandato ai suoi legali di denunciare l’editore per “comportamento antisindacale e per tutte le violazioni di legge e di contratti poste in essere”. L’Asr provvederà, inoltre, a segnalare all’Ordine dei giornalisti del Lazio tutti i comportamenti di iscritti all’albo che violino l’obbligo di solidarietà prevista dall’articolo 2 della legge istitutiva dell’Ordine.
L’Asr si dichiara comunque disponibile, una volta ristabilita la legalità e ripristinate corrette relazioni sindacali, ad aprire un tavolo di confronto sul futuro della testata.
Degenera la richiesta di “trasparenza” sui contratti e in redazione arrivano i carabinieri. Stampa Romana denuncia l’editore