Lunedì, alle 20.30, torna su La7 “Otto e Mezzo”. In un’intervista al “Tempo” il programma della giornalista

Torna Lilli Gruber: “Non sarò il barboncino dei politici”

Lilli Gruber

ROMA – “Di parte? Ma no, di parte no. Ho fatto politica, ma ora faccio la giornalista e non sono schierata. Un giornalista deve essere il cane da guardia dei cittadini e non il barboncino dei politici”. Una Lilli Gruber “agguerrita come sempre”, quella che emerge dall’intervista rilasciata ad Antonio Angeli de “Il Tempo”, in vista della sua quarta volta alla conduzione di “Otto e Mezzo” il talk show de La7 al via lunedì prossimo, 12 settembre., alle ore 20.30.
“Si avverte il bisogno, sempre più urgente, di creare una nuova classe dirigente in entrambi gli schieramenti politici – spiega la Gruber – Noi di Otto e Mezzo cercheremo di dare il nostro contributo, continuando ad avere ospiti che abbiano qualcosa da dire e, quando sarà possibile, dando spazio ai nuovi volti della politica”.
Alla domanda se “pensa di essere inevitabilmente di parte”, Lilli Gruber risponde seccamente: “No, di parte no. Sono stata europarlamentare, è un modo alto di fare politica. Comunque, non sono mai stata iscritta e non ho una storia di militante. Ora faccio la giornalista, e non quel tipo di giornalista che recita il ruolo di una di parte. Cerco di essere equidistante, il mio ruolo è quello dell’arbitro. Sono dalla parte dei cittadini. Questo è il giornalismo in cui credo”.
Lunedì, in trasmissione, ci sarà Giuliano Amato “perché è un po’ che non si fa vedere, perché si è parlato di lui come presidente del Consiglio di un eventuale governo di transizione e perché è stato lui il primo, ormai un bel po’ di tempo fa, a proporre una patrimoniale ed è stato sbeffeggiato. Oggi da tutto il mondo ci chiedono di fare una patrimoniale”.
Quanto agli ospiti, la giornalista spiega di sceglierli “in base alla stretta attualità, alla politica”, sottolineando di cercare, comunque, “di avere un’adeguata presenza femminile. Trovo che le competenze femminili siano mortificate. Nella società, nell’economia, nei processi produttivi, nella cultura la presenza femminile è fortissima, ma decisamente sottorappresentata”.

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