L’Fbi prende in seria considerazione la condanna a morte lanciata da un sito musulmano al popolare conduttore

“Tagliate la lingua al giornalista David Letterman”

David Letterman

Il teatro che ospita il “Late Show”

LOS ANGELES (Stati Uniti) – Un militante musulmano ha fatto appello ai seguaci americani perché uccidano David Letterman, affermando che al noto conduttore di talk show statunitense andrebbe tagliata la lingua. Lo ha reso un gruppo di intelligence che monitora siti web estremisti, Site, spiegando che la minaccia di morte è comparsa su un sito online utilizzato da militanti.
L’autore del testo si è irritato per le frasi scherzose di Letterman a proposito della morte di un capo di al Qaeda ucciso in un attacco aereo in Pakistan.
Il militante ha invitato i musulmani negli Usa a “tagliare la lingua di questo ebreuccio e di chiuderla (la bocca) per sempre”, dice il minaccioso testo, secondo la traduzione fornita da Site. Il popolare presentatore tv non è ebreo. L’Fbi ha detto di aver preso sul serio la minaccia.
L’autore del testo si era arrabbiato vedendo Letterman che, nel corso del “Late Show”, accostando una mano al collo, faceva il tipico segno della decapitazione parlando della morte, a giugno, dell’esponente di primo piano di al Qaeda, Ilyas Kashmiri. Il messaggio è stato postato sul sito web Shumukh al-Islam.
L’analista di Site Adam Raisman ha riferito al settimana Entertainment Weekly che il sito è un “magazzino di materiale di al Qaeda” e che attira sostenitori del gruppo guidato dallo scomparso Osama bin Laden. I dirigenti del canale tv Cbs e un portavoce di Letterman non hanno voluto fare commenti sulla vicenda.
Tim Flannelly, un portavoce dell’Fbi a New York, ha detto che l’agenzia si sta occupando del caso.  Nel 2010 un gruppo musulmano minacciò i creatori di “South Park”, dopo che nella serie a cartoni animati era comparso il profeta Maometto vestito con una pelle d’orso. Per la maggior parte dei musulmani qualunque raffigurazione del fondatore dell’Islam è considerata un’offesa.
Nel febbraio scorso un 21enne della Virginia è stato condannato a 25 anni di carcere per aver pubblicato gli indirizzi di alcuni dei creatori di “South Park” e aver invitato i lettori a fare loro visita, oltre ad aver aiutato un gruppo militante somalo.

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