Negli anni Sessanta e Settanta è stato collaboratore della Rai e del quotidiano Il Giornale di Calabria

Commosso addio al giornalista Rocco Ritorto

Rocco Ritorto

Enzo Romeo (Reggio TV)

SIDERNO (Reggio Calabria) – Le sue apparizioni pubbliche si erano ultimamente diradate. La battaglia contro la malattia aveva indebolito, ma non piegato Rocco Ritorto, morto ieri sera nella sua abitazione di Siderno.
Nato a Focà di Caulonia il 19 maggio 1923, insegnante nelle scuole elementari, Ritorto è stato poeta, scrittore, saggista, ma soprattutto giornalista. Un fior di cronista che aveva dato lustro negli anni Sessanta e Settanta lustro alla categoria. Quando altri manco immaginavano cosa fosse la Rai, Mediaset ancora non era nata, Ritorto furoreggiava al radio giornale della Calabria e al successivo Tg, diventando collaboratore anche delle redazioni nazionali.
Ritorto aveva un approccio istituzionale con la notizia, che non significa annacquare o ingigantire, a seconda dei casi. Tutt’altro, era un modello di lavoro, che Ritorto insegnava ai giovani di belle speranze e che riteneva essere un elemento di imprescindibile importanza ma non l’unico.
Rigore nella professione significava per Ritorto, verificare mille volte la notizia ed avere certezza dell’attendibilità delle fonti. Mai il tentativo di depistare, sarebbe stato un errore tremendo e grave, irreversibile.
Avrebbe potuto lasciare Siderno e raggiungere scrivanie più ambite, ma l’amore per la cittadina ionica, lui che era nato a Focà di Caulonia, lo avevano spinto naturalmente a fare della “capitale” commerciale della Costa dei Gelsomini lo scrigno sicuro della sua intellettualità e dei suoi affetti. Del resto, dalla cattedra di insegnamento e dallo studio privato, Ritorto lanciò idee e progetti importanti che lo proiettarono su una dimensione nazionale.
Dopo la Rai, il nome del maestro è legato ad alcune importanti iniziative televisive private. Fu direttore di alcuni importanti testate, ma l’emittenza privata forse in lui lasciò delusione. In molti casi delusione condivisibile, scriviamolo senza infingimenti. Egli che era stato coraggioso pioniere non esitava a manifestare perplessità su alcune iniziative, eppure quando gli si chiedeva consigli e aiuti, non si tirava mai indietro. Del resto spesso la sua firma appariva su vari periodici. Spesso erano lavori non pagati, che egli concedeva, forte del sentimento che aveva sempre animato anche il suo impegno civico: la solidarietà.
Non va dimenticata la stampa scritta, l’impegno quotidiano per Il Giornale di Calabria, diretto da Piero Ardenti. Ritorto scrisse fiumi di inchiostrò, riempì pagine e pagine di quel fantastico e inarrivabile quotidiano. Fu cronista che narrò la ‘ndrangheta e i suoi devastanti effetti. Ma la sua firma era da prima fila anche nelle pagine culturali. Non poteva essere che così, visto che il suo nome negli anni fu legato alla poesia e alla saggistica. Da poeta non si limitò a comporre e declamare liriche (che sono secondo i critici di livello superiore), ma a studiare e adiventare rigoros critico e analista.
Ritorto fu saggista. I suo lavori sulla letteratura e sulla massoneria, di cui fu studioso tra i più acclamati in Italia, sono oggi testi di studio per importanti progetti formativi.
Ha ottenuto premi e riconoscimenti Rocco Ritorto, momenti vissuti certo con passione, ma anche con esemplare sobrietà.
Rocco Ritorto resterà nella storia del giornalismo, è stato uno dei decani in Calabria, e nella storia della cultura per l’enorme mole di lavoro prodotto e per la eccelsa qualità dello stesso.
E’ certo che molti inediti adesso giacciono sulla scrivania che è stata testimone di arrabbiature e di lavoro intenso e sfiancante, ed è altrettanto certo che sarà premura dei figli, Riccardo, medico e politico di prima fila, attualmente sindaco di Siderno ( il maestro era riuscito a raggiungere la piazza per il comizio conclusivo della campagna elettorale dello scorso maggio), del dottor Maurizio, valente medico veterinario a Perugia, dare continuità a questo immenso patrimonio culturale che attende di essere fruito.
Come sarà cura della moglie, la professoressa Maria Schirripa, compagna di una vita e custode attenta, sostenere e rendere imperituro e determinante il ruolo del professore, promotore di una cultura operativa che non può che restare e non resterà nell’oblio.
Da ieri sera la casa del professore è una processione continua. Oggi pomeriggio, si sono svolti i funerali nella chiesa di Santa Maria dell’Arco.
C’è tanta tristezza, ma anche tanti dolci sorrisi in una Siderno che è andata ad omaggiare un suo figlio autentico. Le sia lieve la terra, maestro Ritorto.

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