Domani su Raitre uno speciale sulla vita del poliedrico e controverso giornalista-editore fascista e antifascista

“La Grande Storia” ricorda Leo Longanesi

Leo Longanesi

ROMA – Puntata speciale di La Grande Storia magazine dedicata alla vita di Leopoldo Longanesi, in onda domani, sabato 13 agosto, alle ore 12.45 su Rai3.
 Fascista e antifascista, allineato con il regime e frondista. Giornalista, fondatore e direttore di giornali, pittore, scrittore, maestro nel disegno.
Sceneggiatore cinematografico, costumista e scenografo, Leo Longanesi, nasce a Bagnocavallo, in provincia di Ravenna, il 30 agosto del 1905. In quest’angolo d’Italia ancora ottocentesca si nutre di quelle atmosfere che poi diventeranno fondamentali nella ricerca di un suo mondo ideale.
Nel 1926, mentre l’Italia veste la camicia nera, Longanesi si inventa pubblicitario di regime. Scherza, gioca con le parole, e scrive un opuscolo che entra nell’immaginario dell’epoca: Vademecum del perfetto fascista. Quello stesso anno esce il primo numero de L’Italiano. Il sottotitolo della testata è rivista settimanale della gente fascista che poi cambierà in Foglio quindicinale della rivoluzione fascista. Sarà pubblicato sino al 1942.
Nel 1937 esce in edicola, a una lira, il primo numero di Omnibus, settimanale di attualità, politica e letteraria, progettato e diretto da Longanesi. È un giornale anticonformista, offre un punto di vista diverso, destabilizza la retorica imperante. Viene soppresso solo 24 mesi più tardi.
Quando l’Italia entra in guerra, il Duce in persona chiede a Longanesi, che accetta, di ideare slogan e manifesti propagandistici. Taci il nemico ti ascolta, la patria si serve anche facendo la sentinella ad un bidone di benzina, una pistola puntata contro l’Italia sono sue invenzioni.
Dopo l’8 settembre Longanesi fugge a sud e si stabilisce a Napoli. Collabora con la radio alleata, e si occupa di una rubrica di propaganda e satira antifascista dal titolo Stella Bianca. A questo punto è detestato sia dai fascisti che lo considerano un traditore, sia dagli antifascisti che lo considerano un opportunista.
Alla fine della guerra fonda la casa editrice Longanesi e nel 1950 la rivista Il borghese. Muore mentre è al lavoro nel suo ufficio, a Milano, il 27 aprile del 1957.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *