ROMA – Si chiamerà SindiMedia e raggruppa le giornaliste e i giornalisti dell’Emittenza nazionale privata (televisioni ma anche radio e web): sarà un organismo di base della Associazione Stampa Romana ed è stato presentato, a Roma, a piazza della Torretta, sede dell’Asr.
“Stiamo adempiendo non soltanto a un dettato dell’ultimo congresso della Romana, – ha spiegato Paolo Butturini, segretario dell’Asr – ma stiamo dando forma alla richiesta dei colleghi, dell’emittenza in generale e di quella privata in particolare, di vedere meglio rappresentate le loro istanze anche in vista del rinnovo della parte normativa del contratto nazionale”.
“Non saremo un altro Usigrai – ha precisato Gaetano Savatteri, giornalista Mediaset e membro di Giunta dell’Asr – anche perché l’organismo raggruppa aziende diverse. L’ambizione è quella di governare il cambiamento della professione, specie nell’era del digitale. A settembre convocheremo un’assemblea generale delle colleghe e dei colleghi per dare vita a una struttura snella, non burocratica”.
“Questo organismo nasce per dare una risposta unitaria a esigenze che vengono da realtà a volte molto diverse fra loro”, ha affermato Gianluca Ales, giornalista di Sky, anche lui nella Giunta della Asr. “La sfida – ha aggiunto – riguarda soprattutto lo sviluppo tecnologico che è sì un’incognita, ma può rivelarsi anche un’opportunità di sviluppo e crescita professionale”.
Guido Besana, responsabile del dipartimento Emittenza della Fnsi ha precisato: “E’ innegabile che noi giornalisti dell’Emittenza viviamo una realtà che è in gran parte fuori dal contratto nazionale. Questo organismo può rappresentare un punto di riferimento per il percorso che, nel prossimo biennio, ci porterà al rinnovo dell’accordo nazionale. Il primo problema che dovremo affrontare è l’interlocuzione, il rapporto, ora assente, fra la Fieg e le imprese dell’emittenza”.
“Credo che il SindiMedia sia una forzatura, ma in questo caso positiva – ha argomentato Pierangelo Maurizio, giornalista Mediaset e membro del direttivo dell’Asr – un passo verso la piena rappresentazione dei temi dell’emittenza all´interno del sindacato. Mi auguro sia anche un contributo alla «smilitarizzazione» dell’informazione in cui spesso lo schierarsi si è trasformato nell’asservirsi alle logiche di una parte politica”.
“Useremo anche il lavoro del SindiMedia – ha detto il presiedente della Fnsi, Roberto Natale – per dire alla Fieg che deve aprirsi, rappresentare l’intero universo delle imprese che fanno informazione. Perché se c’è una cosa chiara è che quello firmato due anni orsono deve essere l’ultimo contratto del passato e, il prossimo, il primo del futuro”.
Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, ha espresso una preoccupazione e un augurio: “Siamo in un momento difficile anche a livello europeo: dove le controparti cercano di restringere il campo dell’intervento sindacale all’ambito delle aziende, nemmeno a quello dei comparti.
Il SindiMedia può essere un ulteriore punto di forza del lavoro della Federazione sul contratto, a patto che non si commetta l’errore di sottovalutare l’importanza dell’accordo in essere che ha consentito alla categoria di avere regole certe, aprire confronti di secondo livello e proteggere i più deboli”.
Un organismo di base dell’Associazione Stampa Romana. A settembre l’assemblea generale