Telecom Italia Media: “Posizioni inconciliabili”. Il conduttore: “Conflitto d’interesse”

Salta l’accordo tra Michele Santoro e La7

Michele Santoro

MILANO – Salta l’accordo tra Michele Santoro e La7. Telecom Italia Media ha annunciato oggi che le trattative sono state interrotte a causa di “inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti fra autore ed editore”.
Ma il conduttore attacca: “Siamo di fronte ad una nuova, eloquente e inoppugnabile prova dell’esistenza nel nostro Paese di un colossale conflitto di interesse”.
“Un accordo praticamente concluso, annunciato dallo stesso telegiornale dell’editore coinvolto, apprezzato dal mercato con una crescita record del titolo – afferma Santoro in una nota – viene vanificato senza nessuna apprezzabile motivazione editoriale”.
“Naturalmente – aggiunge – non possiamo fornire le prove dell’esistenza di interventi esterni ma parla da solo l’interesse industriale che avrebbe avuto La7 ad ospitare un programma come il nostro nella sua offerta”.
“Improvvisamente – continua – ci sono stati posti gli stessi problemi legali che la Rai pone a Milena Gabanelli e norme contrattuali che noi consideriamo lesive della libertà degli autori e dei giornalisti”. “Per non tradire le attese del pubblico, ci siamo impegnati a farci carico delle eventuali conseguenze legali delle nostre trasmissioni, ad autoprodurle e a procedere per gradi, senza un contratto quadro, con una prima serie di undici puntate. In questo modo, sia noi che l’editore – sottolinea – avremmo potuto liberamente valutare l’opportunità di continuare la collaborazione”.
“Ricordiamo a tutti – aggiunge il conduttore di Annozero – che il dottor Stella, amministratore delegato di Ti media aveva pubblicamente dichiarato che non c’erano divergenze economiche e che La7 non aveva nessun problema a mettere in onda un programma come Annozero.
Un programma che, tra infinite difficoltà e attacchi di ogni tipo, è sempre stato realizzato in completa autonomia. Perché hanno cambiato idea? Chi ha interesse ad impedire che si formi nel nostro Paese un terzo polo televisivo che rompa la logica del duopolio?”, chiede Santoro.
“Per tornare a crescere l’Italia deve liberarsi del conflitto di interesse e di tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di opporgli le ragioni della libertà di opinione e della libertà di mercato. Sulla scia del successo di Tuttiinpiedi, con l’aiuto fondamentale del pubblico, dimostreremo presto che un Paese semilibero non ci basta. Tutto cambia”, conclude.
“Molto dispiaciuti” per l’interruzione della trattativa Gad Lerner ed Enrico Mentana. “Non solo perché la sua è una voce importante nel panorama della libera informazione – affermano i due giornalisti e conduttori di La7 in un comunicato congiunto – ma anche perché siamo convinti che una trattativa condotta più sobriamente avrebbe limitato le interferenze esterne, comunque inaccettabili, e favorito un accordo professionale, basato sui principi dell’autonomia e della lealtà reciproche, già vigenti a La7. Ci chiediamo, inoltre: che bisogno c’era di decidere e annunciare con questa fretta lo stop alla trattativa con Santoro?”. “Ci auguriamo che si possa riprendere più serenamente il filo della trattativa nell’interesse di tutti, come suggeriscono le ragioni del libero mercato”, concludono Gad Lerner e Enrico Mentana.
Immediate le ripercussioni della notizia sul titolo di Telecom Italia Media che è crollato in Piazza Affari pochi minuti dopo l’annuncio dello stop al passaggio del conduttore a La7.
Prima che sfumasse l’accordo tra Santoro e La7, il direttore di Raidue Massimo Liofredi, dalle colonne del “Corriere della Sera”, aveva aperto all’ipotesi di un ritorno del conduttore a Viale Mazzini: “Spero vivamente che rientri, accolgo la sua provocazione dell’euro a puntata credo che in consiglio se ne discuterà la prossima settimana. Santoro è un valore aggiunto”.

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