
Paola Laforgia
BARI – Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Puglia, presieduto da Paola Laforgia, ha chiesto al Procuratore generale presso la Corte di appello di Bari la trasmissione degli atti dell’inchiesta sul Calcioscommesse che riguardino eventualmente giornalisti pugliesi. La richiesta è finalizzata ad accertare eventuali responsabilità sul piano deontologico. Lo rende noto l’Ordine dei giornalisti della Puglia.
La richiesta prende spunto da una intercettazione pubblicata alcuni giorni fa dal quotidiano “la Repubblica”, dalla quale risulterebbe che l’ex capitano del Bari, Antonio Bellavista, uno dei principali personaggi coinvolti nell’inchiesta, avrebbe contattato un giornalista pugliese, del quale non viene fatto il nome, per chiedergli un aiuto a trovare persone disposte a “combinare” alcune partite.
Un giro di boa dell’inchiesta potrebbe avvenire la settimana prossima, quando almeno l’ex capitano del Bari, Antonio Bellavista, ancora in carcere, dovrebbe affrontare il Tribunale del Riesame a Brescia.
Un Bellavista rimasto l’unico a non aver ancora parlato con i magistrati, ma il cui ruolo è descritto con dovizia di particolari da più di un indagato: per esempio da Massimo Erodiani, titolare di agenzie di scommesse a cui il calciatore presentò il gruppo di scommettitori dei “Bolognesi”, di cui farebbe parte l’ex bomber Giuseppe Signori, tornato in libertà dai domiciliari.
Un gruppo “già operativo e che investiva su 7/8 partite all’anno”, quando fu presentato a Erodiani da Bellavista nel marzo scorso e composto dai commercialisti Manlio Bruni, Francesco Giannone e dallo stesso Signori. “Bellavista mi disse che questo gruppo finanziava le partite di serie A, B e i posticipi di serie C nel senso che metteva a disposizione le somme per la corruzione dei giocatori”. “300mila euro per la serie A – snocciolò Erodiani nell’interrogatorio dell’8 giugno scorso davanti al gip – 120mila euro per la B, 40-60mila euro per la C”. (fonte Ansa).