Se n’è andato questa notte a Roma poco prima dei 70 anni. Iniziò al fianco di Enzo Biagi

E’ morto Roberto Morrione: guidò per primo Rainews

Roberto Morrione

ROMA – E’ morto questa notte a Roma Roberto Morrione, giornalista Rai che fondò il primo canale all news della tv pubblica, Rainews.
Morrione, che avrebbe compiuto 70 anni tra pochi giorni (era nato il 4 giugno del 1941), iniziò a lavorare in Rai nel 1962 al fianco di Enzo Biagi.
Passò nel 1969 al Tg1 dove restò fino al ’92 raggiungendo la vicedirezione.
Lavorò anche al Tg3 e al Tg2 e, dopo alterne vicende con i vertici dell’azienda, nel 1996 passò a Rai International per fondare nel 1999 – insieme a Michele Mezza – Rainews.
Ne fu direttore per oltre sette anni, fino alla pensione.
Negli ultimi anni si era dedicato attivamente all’impegno sociale, al fianco di Don Ciotti e di diverse organizzazioni.
“Oggi per noi è una giornata di grande tristezza,ma anche un momento in cui dolore e commozione possono aiutare a tesaurizzare come patrimonio morale collettivo la lezione di Roberto Morrione”.
Lo ha dichiarato Carlo Verna, segretario Usigrai. “Non ricordiamo solo il giornalista capo cronista al Tg1e direttore a Rainews 24 protagonista di tante battaglie di autonomia e libertà. Abbiamo tutti viva la sua immagine di grande giornalista-cittadino, capace, andando in giro col suo fisico già chiaramente minato dalla malattia, di trasmettere con forza valori di legalità e pacifica convivenza. Ci mancherà Roberto Morrione, ma ci verrà in aiuto – ha concluso Verna – in tutti i momenti di stanchezza, perché allora saremo sostenuti dalla sua energia morale”.

Cordoglio è stato espresso dal portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando. “Siamo vicini – ha detto – a familiari, ai colleghi, agli amici e a tutti coloro che ne hanno potuto apprezzare le doti umane e professionali. Il mondo del giornalismo perde un professionista serio che ha saputo portare nel suo lavoro il suo impegno civile e la sua passione per la verità. Ha dato molto alla Rai e non si è mai tirato indietro di fronte alle inchieste scomode. E’ stato l’unico, nell’azienda pubblica, che ha avuto il coraggio di mandare in onda l’ultima intervista a Borsellino. Era un giornalista con la schiena dritta e ha dato un grande esempio ai giovani cronisti che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui”.
“Roberto – ricorda Nichi Vendola a nome di Sinistra Ecologia Libertà – era una persona mite, rigorosa, elegante. Roberto un giornalista di razza, sempre con la schiena diritta. Roberto un amico vero dei ragazzi e delle ragazze che lottano ogni giorno contro le mafie e per un Sud migliore e diverso. Questo è Roberto Morrione che abbracciamo anche oggi”.
“Con la scomparsa di Roberto Morrione il giornalismo italiano perde un grande protagonista. Un professionista serio, appassionato che con grande impegno civile ha dedicato la sua vita a un lavoro difficile e importante”. Ha dichiarato Matteo Orfini, responsabile Cultura e Informazione della Segreteria nazionale del Pd.
“Morrione è stato un grande costruttore del servizio pubblico. In Rai – aggiunge Orfini –  è stato simbolo e punto di riferimento di chi negli anni ha ritenuto possibile e doveroso lavorare a fare di quella azienda un grande strumento di crescita del paese. Sapere che Roberto non c’è più è un grande dolore per tutti noi”.
“E’ morto un grande giornalista, un professionista attento, discreto, puntiglioso e appassionato, ma anche un amico”. Matteo Richetti, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, ricorda così Roberto Morrione, giornalista Rai e poi fino alla sua scomparsa presidente di Libera informazione.
“Ho imparato – dice Richetti – a conoscerlo più da vicino per la stretta collaborazione che l’Assemblea ha avviato con Libera Informazione sulla lotta alle mafie e alla criminalità organizzata sul territorio regionale e ho trovato in lui non solo la stoffa del giornalista tenace e scrupoloso, ma soprattutto ho potuto apprezzare la sua passione civile e il suo impegno sui temi della legalità, il suo amore per la verità e la sua dedizione alla formazione di giornalisti attenti a raccontare i fatti oltre la cronaca”.
“E’ questo – aggiunge Richetti – il percorso che, insieme a lui e a Libera, abbiamo iniziato a costruire anche nella nostra Regione e che intendiamo proseguire con la creazione di un Osservatorio contro le mafie”.

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