Il prof. Macchiarini minaccia di non parlare se non esce dalla sala Jacopo Storni del Corriere Fiorentino

Luminare caccia giornalista da un convegno

Paolo Macchiarini

FIRENZE – L’Associazione Stampa Toscana e l’Ordine dei giornalisti della Toscana esprimono “solidarietà al collega Jacopo Storni, collaboratore del Corriere Fiorentino, che ieri è stato di fatto cacciato da un convegno pubblico organizzato dalla Regione Toscana nell’Aula magna dell’Università di Firenze”.
“Il collega, lì per svolgere il suo lavoro da cronista – ricostruiscono Ast e Ordine – è stato invitato ad andarsene dal prof. Paolo Macchiarini, che doveva tenere un intervento all’interno di quel convegno, mettendo una condizione: o si allontanava il giornalista, o lui non avrebbe parlato. Il nostro collega, per senso di responsabilità e rispetto nei confronti degli altri partecipanti, ha deciso di allontanarsi chiedendo una motivazione che, per quanto sarebbe stata comunque difficile da trovare, non è arrivata”.
“Questa – conclude la nota – è una palese violazione del diritto di cronaca, che è una garanzia anche nei confronti della libertà di informazione di tutti i cittadini. E invitiamo il medico che ha allontanato il nostro collega a riflettere: chi, legittimamente, difende la propria dignità professionale, deve prima di tutti rispettare quella degli altri. Qualunque mestiere facciano”. (Ansa).
Il prof. Macchiarini è il chirurgo viareggino, da 21 anni all’estero, che per primo in Italia ha operato in anestesia locale due pazienti affetti da stenosi alla trachea, con una tecnica dallo stesso presentata, lo scorso anno, a San Francisco, negli Stati Uniti.
Dopo la laurea in medicina a Pisa si è trasferito negli Usa per specializzarsi sui problemi delle vie respiratorie. Ha lavorato anche in Germania prima di approdare a Barcellona e dirigere, nel 2005, il servizio di chirurgia toracica dell’Hospital Clinic. Nel gennaio dello scorso è stato nominato primario dell’Ospedale Careggi di Firenze. Come dirigente dell’Area progettuale di chirurgia toracica generale, rigenerativa e biotrapianti intratoracici, unica nel suo genere al mondo, avrebbe dovuto gestisce il programma assistenziale per lo sviluppo della chirurgia toracica, anche in relazione all’implementazione di un Laboratorio clinico per la patologia toracica ad alta complessità respiratoria, vascolare e polmonare. A luglio dello stesso anno, però, si è dimesso polemicamente “per le promesse non mantenute” e l’Università che non l’ha voluto.

Un commento:

  1. Chiara Lestuzzi

    Contro Macchiarini a Firenze c’è una campagna diffamatoria cominciata un anno e mezzo fa da parte di universitari che non vogliono che rientri in Italia (di questo parlerà la trasmissione Report dell’8/5). Questa campagna, fatta anche di lettere anonime, denunce per i reati più incredibili (per chi abbia avuto a che fare con lui), diffusione di notizie false, è stata riportata in modo abbastanza equilibrato da alcuni giornali (Repubblica di Firenze, Unità, Tirreno, Nazione) che hanno riportato i fatti concreti e le opinioni sia dei detrattori che dei sostenitori di Macchiarini. Il Corriere Fiorentino (CoFi), invece, si è dimostrato assolutamente partigiano e ha pubblicato notizie false con titoloni a 3-4 colonne, relebando le rettifiche postume a un paragrafetto nascosto in articoli comunque ostili. Quando Macchiarini ha annunciato di aver accettato l’offerta di andare a insegnare al Karolinska Insitutet di Stoccolma, un giornalista del CoFi ha telefonato a un po’ di gente a Stoccolma e ha fatto un titolone affermando che nessuno conosceva Macchiarini. Basta andare sul sito del Karolinska per verificare che in effetti l’incarico lo ha avuto. Quando il 23 gennaio è stata annunciata l’esecuzione del primo trapianto di trachea e laringe al mondo (organizzato da Macchiarini ed eseguito a Sacramento, California, da un’equipe preparata da lui e con la sua partecipazione) tutti i giornali del mondo hanno riportato la notizia, e il CoFi no. Pochi giorni dopo un giornalista del CoFi ha pubblicato con grande risalto (Titolo “L’AIFA indaga su Macchiarini”) un’intervista con la responsabile dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) chiedendole se il laboratorio di Macchiarini fosse autorizzato a manipolare cellule staminali (lei giustamente ha risposto di no). Nello stesso articolo insinuava che Macchiarini avesse tenuto nascosti ai responsabili del Comitato etico di Careggi i dati di follow-up dei pazienti da lui operati. In realtà non c’è nessuna inchiesta dell’AIFA, perché Macchiarini NON manipola le cellule staminali; impianta in sala operatoria cellule ottenute nel laboratorio -perfettamente accreditato- che si occupa anche delle cellule del cordone ombelicale. Ma il giornalista non ha pubblicato nessuna smentita sul fatto che ci fosse un’indagine (si è limitato a dire che “Macchiarini afferma di non manipolare le cellule”) e anche il fatto che in realtà i dati di follow-up siano sempre stati a disposizione del Comitato Etico e del Centro Nazionale Trapianti è stato nascosto in una frasetta (i rappresentanti del CE hanno fatto delle domande a cui Macchiarini ha risposto) di un articolo successivo nel cui titolo si parlava di residue “ombre” sul suo operato. Questo giornalista (A. Gaggioli) con cui ho avuto uno scambio di mail in cui gli dimostravo con prove documentali che aveva scritto cose inesatte, venerdì ha pubblicato l’ennesimo articolo in cui riprendeva illazioni insensate (il trapianto di trachea sarebbe “tanto innovativo quanto discusso”, ci si chiede se “finalmente risponderà alle domande” ecc. ecc. Il prof Macchiarini venerdì mattina ha eseguito un impegnativo intervento chirurgico (durato credo 8 ore) su un giovane a cui ha asportato una grossa metastasi toracica e decina di metastasi polmonari da sarcoma (lo so perché era un mio paziente, che gli avevo segnalato solo due giorni prima e che aveva accettato di operare perché in rapido peggioramento), e uscito dalla sala operatoria ha visto questo velenoso articolo che lo ha amareggiato non poco. Sicuramente la decisione di lasciar fuori non i giornalisti ma un giornalista di un giornale che da mesi lo diffama e lo calunnia è stata dovuta a una reazione emotiva che mi pare comprensibile. Una persona che fa chirurgia ad alta complessità, che coordina lavori di ricerca ad alto livello in 5 o 6 diverse nazioni, che passa in continuazione dall’aereo alla sala operatoria, avrebbe bisogno di lavorare con serenità e non essere attaccato in continuazione da persone che non hanno idea di quel che fa. E quanto alla libertà di stampa, mi risulta che il direttore del Corriere Fiorentino ( se non sbaglio anche vicedirettore del Corriere Nazionale) si sia permesso di telefonare a un giornalista del Corriere Nazionale che aveva scritto un articolo favorevole a Macchiarini (riportando la stessa vicenda che è stata riportata anche da Margherita de Bac, in una puntata de “La vita in Diretta” e che verrà trattata questa sera a Report) dicendo: “Come: noi lo attacchiamo e tu lo difendi?”. Ser i giornalisti vogliono difendere la libertà di stampa è di questo che si dovrebebro preoccupare. Posso fornire copia dello scambio di mail (risalenti a febbraio 2011) con Alessio Gaggioli del CoFi, in cui smontavo punto per punto le sue critiche (alcune delle quali riproposte pari pari nell’articolo del 6 maggio, quando non poteva non sapere che erano falsità) e gli ponevo alcune domande a cui lui non ha mai risposto. E posso testimoniare che dell’interferenza del direttore mi ha parlato al telefono il giornalista in persona.

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