ROMA – Osama bin Laden è morto. Il leader di al Qaida è stato ucciso in un blitz delle forze speciali americane, in collaborazione con la Cia, ad a Abbottabad, una città a soli 75 chilometri dalla capitale Islamabad. Il ricercato numero uno al mondo si trovava in una residenza ad alta sicurezza, circondato da una recinzione e protetto da una doppia cancellata.
Mentre l’America festeggia il successo dell’operazione è giallo sulla foto e sulla sepoltura del cadavere. Il sito Peacereporter ha denunciato che la foto è stata elaborata con un programma di photo editing, come dimostrerebbe anche il nome originale del file, che reca la data del 23 settembre 2006. Il nome del file, 20060923-torturedosama.jpg, è “osama torturato”. I media pakistani, dal canto loro, hanno ritirato le immagini del presunto cadavere di Osama bin Laden affermando che lo scatto che ritrae il capo di Al Qaeda con il volto insanguinato “è un falso”. “Risale” ad una foto del terrorista più pericoloso al mondo diffusa online “nel 2009”, ha detto Rana Jawad, giornalista presso Geo tv, la principale emittente televisiva pachistana.
Mistero anche sulla sorte del corpo di Bin Laden: in un primo momento era stato riferito che il cadavere si trovava in una base Usa in Afghanistan ma successivamente la Cnn ha dichiarato che sarebbe già stato sepolto in mare dopo essere stato trattato “secondo la tradizione islamica”.
Il blitz di 14 uomini della Navy Seals, sarebbe stato preparato da mesi, ed è durato una quindicina di minuti. Bin Laden ha risposto al fuoco dei militari ed è stato colpito alla testa. Con lui hanno perso la vita altre cinque persone, fra cui una donna utilizzata come scudo umano.
Peacereporter denuncia che l’immagine è elaborata su un file del 2006 - Lo ammette anche la TV pakistana