MILANO – Mentre “c’è una situazione internazionale importante” il capo del governo italiano “è costretto a passare delle ore in tribunale”. A lamentarlo è il premier, Silvio Berlusconi, che intervenendo fuori dal Palazzo di giustizia di Milano è tornato ad attaccare la procura del capoluogo lombardo.
“Certamente – ha detto Berlusconi – c’è qualcosa che non va nella direzione giusta per una democrazia quando il proprio responsabile di governo è costretto a passare delle ore in tribunale mentre ci sono degli accadimenti internazionali importanti e si sta sviluppando una situazione internazionale importante che richiederebbe la sua presenza nel paese”.
Dito puntato contro i magistrati di Milano che gli contestano i reati di appropriazione indebita e frode fiscale nell’ambito dell’udienza preliminare di Mediatrade, ultimo capitolo del troncone processuale sui diritti televisivi.
Accuse che Berlusconi stigmatizza come “pure invenzioni” e che a suo giudizio “rappresentano l’ennesima dimostrazione di una volontà, quella della procura di Milano, che già per 24 volte mi ha portato a processo con delle accuse che gli stessi magistrati che poi hanno fatto il giudizio hanno dichiarato infondate”.
Per Berlusconi, tutto fa parte di un progetto “eversivo” messo in atto dalla procura di Milano con l’esplicito obiettivo di eliminarlo politicamente: “Sarebbe bastato che uno di questi colpi fosse andato a segno – ha insistito ancora Berlusconi – per eliminare dalla vita politica chi nella vita politica c’è perché il popolo lo ha scelto attraverso elezioni democratiche”. E questo, ha concluso Berlusconi, sarebbe stato “un risultato eversivo sulla volontà popolare”.