
Lamberto Sposini
ROMA – Lamberto Sposini è in coma. Il giornalista si è sentito male intorno alle 14, poco prima della messa in onda de “La vita in diretta”, la trasmissione pomeridiana che Sposini conduce su Raiuno, insieme a Mara Venier.
Subito la chiamata al 118, l’ambulanza arriva negli studi di via Teulada (in Rai c’è chi dice che sia arrivata tardi, dopo 40 minuti dall’allerta), la corsa prima all’ospedale Santo Spirito, poi, per l’aggravarsi delle condizioni, al Policlinico Gemelli di Roma. Ma Sposini non riprende conoscenza.
Fonti mediche parlano di un’emorragia cerebrale estesa e di un intervento neurochirurgico d’urgenza.
Da una parte, dunque, le polemiche sul ritardo del soccorso sanitario (i colleghi e gli operatori che si trovavano accanto al giornalista confermano i 40 minuti, mentre al Pronto Soccorso del Santo Spirito affermano che l’ambulanza ha raggiunto via Teulada in 19 minuti), dall’altra la vergognosa sequenza di notizie che si susseguono sul web, da Wikipedia a Facebook, dando per spacciato il noto conduttore. Basta fare una rapida ricerca su Facebook, infatti, per trovare la macabra pagina intitolata: “Addio Lamberto Sposini”, messa in onda addirittura il 25 marzo, quale scherzo di indicibile gusto. Mentre su Wikipedia il giornalista, già qualche ora fa, risultava “morto in seguito a un malore”. Inutile dire che i gestori della celebre enciclopedia on-line sono intervenuti immediatamente, bloccando la pagina e rendendola modificabile solo agli iscritti ‘verificati’.
Veri e propri sciacalli, insomma, di quella che non può certo essere considerata informazione, ma neppure normale scambio di opinioni, e che imperversano sulla rete, in queste ore d’angoscia per familiari, colleghi, amici. E per la gente comune.