MILANO – “Aprire alle facce nuove, all’aria fresca, al mondo digitale e alla dimensione internazionale”. Con queste intenzioni ci si avvicina alla settima edizione del convegno “Crescere tra le righe” dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, che si terrà a Borgo la Bagnaia i prossimi 13 e 14 maggio.
Presentata, questa mattina, dal presidente dell’Osservatorio, Andrea Ceccherini, la due giorni che mette a confronto lo spaccato giovane della società con i professionisti dell’informazione, sarà articolata quest’anno in quattro macro-aree. La prima, come ha spiegato lo stesso Ceccherini, rappresenta una sessione inedita per non essere mai stata ospitata a Bagnaia: si tratta della condizione giovanile e prevede un confronto come la presentazione di una ricera che, ha asssicurato il presidente dell’Osservatorio, “porrà qualche domanda”.
L’idea parte dalla consapevolezza che “il sistema Paese sia barricato, come fosse in un fortino, con il ponte levatoio alzato, e che ci sia un mondo fuori che non riesce ad entrare. Vogliamo indagare questo mondo – ha detto Ceccherini – per raccontarlo una volta per tutte agli editori. Nel Paese – ha aggiunto – c’è uno stato di profonda sofferenza e quella più forte è sentita dalla parte più debole: una compagine che si sente fuori dal sistema e chi rappresenta il sistema fa di tutto per tenerla fuori. Credo si ora di darle voce”.
La seconda area di riflessione è più tradizionalmente iscritta nel Dna dell’appuntamento: riguarderà una riflessione, a pochi giorni dal compimento del decimo anniversario dell’Osservatorio, sullo stato odierno del rapporto tra giovani e informazione e sui percorsi intrapresi per capire come questo rapporto possa crescere ancora.
Con la terza sessione di lavori, arriva anche il primo ospite internazionale: il direttore del Washington Post, Marcus Brauchli, sarà a Bagnaia per affrontare lo spinoso tema della libertà di stampa. “Il Washington Post – ha spiegato Ceccherini – è bandiera della libertà di informazione del mondo. Il caso Watergate che portò fuori dalla Casa Bianca il presidente Richard Nixon è la dimostrazione di cosa significhi avere la schiena dritta, il valore della libertà di stampa in una democrazia. Discutermo, allora della libertà di stampa non con la solita faziosità interna ma, con un confronto con i sistemi degli altri Paesi del mondo”.
In ultimo, un immancabile focus sulla digitalizzazione. La questione che terrà banco i prossimi 13 e 14 maggio sarà come l’innovazione tecnologica stia rivoluzionando il mondo dei media, cercando di capire quali opportunità possano derivarne e, al contempo, quali rischi. In questo momento Bagnaia vedrà la partecipazione di altri due volti provenienti dall’estero: quello dell’amministratore delegato della Time Warner, Jeff Bewkes, e quello di James Murdoch della News Corporation.
A fare da sfondo alla due giorni di Bagnaia, la volonta di indirizzare temi, lavoro e impegno verso la necessità di “facce nuove”. Lo ripete spesso Andrea Ceccherini, sottolineando che solo “facendo entrare aria fresca si potrà aprire la primavera dell’editoria. Non faremo la Bagnaia dei rottamatori – ha chiarito – ma la Bagnaia di chi crede nel merito”.
Da un punto di vista di stretto programma, il presidente dell’Osservatorio ha spiegato che è ancora in via di definizione: di certo c’è che nella veste di “conduttore-moderatore tornerà il vice direttore della Stampa, Massimo Gramellini. Per quanto riguarda gli ospiti, invece, Ceccherini ha sottolineato di voler “avere chi ha qualcosa da dire e qualcosa da portare. Quando li individueremo, li inviteremo”.
Al di là dell’appuntamento ormai alle porte, l’Osservatorio continua il proprio lavoro di educazione della nuova generazione alla lettura con il “quotidiano in classe”; pochi dati bastano a raccontare il decennale: 17 grandi gruppi editoriali impegnati nel progetto, 30 fondazioni e quelli che Ceccherini chiama i “veri azionisti di maggioranza”, ovvero gli insegnanti coinvolti che erano 2100 nel 2000-2001 e che sono diventati 44.498 nel 2010-2011; stessa parabola in crescendo per gli studenti: dai poco più di 97mila del 2000-2001, si è arrivati in questo 2010-2011 a 1 milione e 800mila.