Nella gestione permangono e risultano accentuati i profili di criticità e preoccupa lo sbilancio negativo

Corte dei Conti: “La Rai deve tagliare i costi”

ROMA – Nella gestione della Rai “permangono e risultano accentuati i profili di criticità” e preoccupa, in particolare, l’impatto del “persistente” sbilancio negativo tra ricavi e costi. Lo sottolinea la Corte dei Conti nella relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Rai per gli esercizi 2008 e 2009. Per i magistrati contabili, è quindi “inderogabile” un taglio dei costi.
In particolare, la Corte dei Conti sottolinea “il persistente sbilancio negativo tra ricavi e costi, le cui ripercussioni sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria della società stanno assumendo carattere strutturale e dimensioni preoccupanti (con una perdita di 79,9 milioni di euro nel 2009)”.
A determinare i risultati negativi, secondo la Corte, “oltre al mancato contenimento dei costi, contribuisce anche la inadeguatezza del contratto di servizio (stipulato tra il ministero dello Sviluppo Economico e la Rai) in tema di copertura dei costi che lo svolgimento del servizio pubblico comporta”.
La relazione evidenzia “il ripetersi di risultati negativi” dell’aggregato A della contabilità separata, quella che espone i ricavi derivanti dai canoni di abbonamento e i relativi costi sostenuti per il Servizio pubblico in attuazione delle previsioni del contratto. Dal 2005 tale aggregato, spiega la magistratura contabile, “è risultato costantemente in disavanzo (per 221 milioni nel 2005, per 296 milioni nel 2006, per 159 milioni nel 2007, per 335 milioni nel 2008 e per 337 milioni nel 2009) con un deficit complessivo certificato, nel sopraindicato quinquennio di attuazione dei contratti di servizio, di 1.348 milioni di euro”.
Anche l’aggregato B che è quello che espone i ricavi e i costi dell’attività commerciale, “pur avendo chiuso in avanzo (114 milioni per il 2007, 149 milioni per il 2008 e per 118 milioni nel 2009), presenta margini positivi sempre più esigui, per la contrazione del mercato pubblicitario, ed è prevedibile che risulterà sempre meno compensativo”.
La Corte dei Conti fa notare che la Rai “sta affrontando un impegnativo piano di investimenti, sempre stabilito per legge, per l’adeguamento impiantistico al sistema digitale terrestre (Dtt), per il quale la società lamenta l’insufficienza dei contributi pubblici sin qui stanziati. In tale situazione – sottolinea la relazione – la Corte ha ribadito l’esigenza inderogabile di rigorosi interventi di contenimento dei costi”.
La Corte dei Conti evidenzia il “notevole peggioramento” delle performance economico-finanziarie e patrimoniali della Rai: dalla perdita di 4,8 milioni di euro del 2007 si è passati alla perdita di 37 milioni per il 2008 e di 79,9 milioni per il 2009. In corrispondente andamento, spiegano i magistrati contabili, i valori del conto economico consolidato, negativo per 4,9 milioni nel 2007, per 7,1 nel 2008 e per 61,8 nel 2009.
In diminuzione il patrimonio netto della società, che passa dai 576,8 milioni del 2008 ai 497,1 milioni del 2009. In rilevante aumento i debiti finanziari di Gruppo, che assommano, nel 2009, a 151,5 milioni di euro a fronte dell’attivo finanziario di 21,1 milioni registrato per il 2008.

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