
Palazzo Chigi, sede del Governo
ROMA – Il Governo ha prorogato il divieto di incroci fra stampa e tv al 31 dicembre 2012. La norma, inserita nel decreto legge omnibus pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, è stata però modificata. Secondo il Pd, oltre a Rai e Mediaset, il divieto riguarderà anche Sky e Telecom.
La vecchia norma (articolo 43 comma 12 del decreto legislativo 177 del 2005) prevedeva semplicemente che chi possiede più di una rete tv non poteva essere proprietario di giornali. Il nuovo articolo del decreto legge stabilisce: “I soggetti che esercitano l’atttività televisiva in ambito nazionale su qualunque piattaforma che, sulla base dell’ultimo provvedimento di valutazione del valore economico del sistema integrato delle comunicazioni adottato dall’Autorità ai sensi del presente articolo, hanno conseguito ricavi superiori all’8% di detto valore economico ed i soggetti di cui al comma 11 non possono, prima del 31 dicembre 2012, acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani, con l’eccezione delle imprese editrici di giornali quotidiani diffusi esclusivamente in modalità elettronica. Il divieto si applica anche alle imprese controllate, controllanti, o collegate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile”.
Il comma 11, citato dalla nuova normativa, prevede: “Le imprese, anche attraverso società controllate o collegate, i cui ricavi nel settore delle comunicazioni elettroniche, come definito ai sensi dell’articolo 18 del dlgs 259/2003, sono superiori al 40% dei ricavi complessivi di quel settore, non possono conseguire nel sistema integrato delle comunicazioni ricavi superiori al 10% del sistema medesimo”.
Il senatore del Pd Vincenzo Vita commenta: “Va bene il rinvio fino al 31 dicembre 2012 del divieto di incroci fra stampa e tv. Tuttavia il Governo, che come noto ha qualche intreccio con Mediaset, ha scelto la via di far morire Sansone con tutti i filistei. Con la nuova normativa il blocco riguarderà anche Sky e Telecom. Va, però, sottolineato che prendere il sic come termine di riferimento significa prestarsi a possibili aggiramenti della norma, essendo il calcolo del sic un po’ come l’araba fenice”.