Il nuovo Cda dà il benservito al direttore tra le proteste: “Non tollerano una voce libera”

Flavia Perina cacciata dal Secolo d’Italia

Flavia Perina

ROMA – “Il cambio di linea porterà alla morte del Secolo d’Italia. Se vogliono farne un altro giornale tipo Libero, sanno benissimo che non c’è mercato”. Flavia Perina non guiderà più il Secolo d’Italia.
“E’ una cosa stupefacente – dice al telefono – non hanno il minimo rispetto delle regole. Mi aspettavo questa cosa, ma credevo che ci fosse un colloquio, un confronto. E invece niente. La verità – prosegue l’esponente di Fli – è che il Pdl non riesce a tollerare una voce di libertà. Hanno le tv, i grandi giornali, ma una voce libera per loro era troppo…”.
Flavia Perina spiega: “Ho appreso oggi, da una lettera a firma del presidente del nuovo consiglio di amministrazione del Secolo d’Italia, Giuseppe Valentino, del mio esonero dalle funzioni di direttore politico. La lettera mi è stata consegnata da una impiegata… La cosa incredibile – conclude – è la modalità, l’assoluta mancanza di stile”.
“Nessun dialogo con quella destra”. Filippo Rossi ha commentato così, sulla sua rivista online “Il futurista”, l’esonero di Flavia Perina dalla direzione del Secolo d’Italia.
E’ “una pessima notizia”, ha scritto, “non staremo qui a discutere sul metodo della decisione. Poco c’importa e pochissimo conta. Ma sul merito sì che c’è da dire. Perché il Secolo diretto da Flavia Perina ha rappresentato una palestra intellettuale per quella destra italiana che si voleva fare i muscoli fuori dalla logica del piccolo cabotaggio, fuori dal pensiero maiuscolo e dalle finte certezze.
Fuori dal bipolarismo al viagra e dalla filosofia della «scelta di campo». Fuori, anche, dal nostalgismo fuori tempo massimo. Una destra lontana dalla caricatura di sé stessa”.
Per Rossi, “il fatto che oggi quella voce venga azzittita è un gran peccato per la cultura italiana. Ed è, soprattutto, la prova provata di quanto l’avventura culturale che ha affiancato le sfide di Gianfranco Fini possa dare fastidio a chi non ha ancora imparato a ragionare. Di come il pensiero libero possa fare paura. Soprattutto a una falsa destra codarda che ha ceduto, ormai irrimediabilmente, alle lusinghe di un potere rabbioso e solitario. Un potere che chiede solo una cosa: la cieca obbedienza”.
Insomma, ha concluso, “è il punto di non ritorno. Ed è, soprattutto, un monito rivolto a chi si ostina a pensare che, con questa destra qui, ci possa ancora essere la possibilità di un dialogo”. (Agi)
“Quella che oggi licenzia Flavia Perina dalla direzione del quotidiano, mostra il segno di una destra passatista, che rifiuta la competizione delle idee perché conosce solo la forza del potere”. Lo afferma Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli alla Camera che aggiunge: “Il danno non sarà tanto per il direttore «cacciato», che potrà fare tesoro dell’esperienza e degli straordinari risultati ottenuti in altri contesti, quanto per il giornale e per il PdL che ha dimostrato una volta di piu’ il volto dell’arroganza e dell’intolleranza”.
“Da oggi Flavia Perina non è più il nostro direttore politico: il Cda ne ha disposto l’esonero. L’assemblea di redazione ne ha preso atto con dispiacere”. Lo afferma un comunicato dell’assemblea di redazione del Secolo, che aggiunge: “Al direttore uscente, il cui impegno quotidiano per la testata risale al 1990, vanno la nostra attestazione di stima professionale per la qualità conferita al prodotto e il ringraziamento di ognuno di noi per il lavoro svolto in questi anni, anche nella difficile fase della ristrutturazione.
Al contempo, l’esonero determina una situazione di incertezza che rischia di avere ripercussioni sul giornale nella sua fattura quotidiana. L’assemblea di redazione sollecita, quindi, il Cda a presentare il nuovo piano editoriale”. (Asca).

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