Il governo finanzia la lotta alla censura di Tv e Internet in paesi come Cina, Iran e Nord Africa

Fondi Usa alla Bbc per la libertà di stampa

LONDRA (Gran Bretagna) – David Cameron usa la forbice, ma ci pensa il governo americano a pagare: il leggendario Bbc World Service, da quasi 80 anni la voce della Bbc verso il resto del mondo, sarà in parte finanziato dal Dipartimento di Stato che ha chiesto di investire una somma “significativa” nell’emittente britannica per aiutare a combattere la censura di Tv e Internet in paesi come la Cina, l’Iran e in Nord Africa.
Per la Bbc, scrive oggi il Guardian, è il primo accordo del genere. L’intesa – ha detto Jim Egan, responsabile delle strategie per il servizio globale della emittente – sarà annunciata ufficialmente il 3 maggio in occasione della Giornata internazionale per la libertà di stampa.
“Coprotagonista” assieme a Colin Firth e Geoffrey Rush del “Discorso del Re”, il World Service della Bbc è nato nel 1932, all’epoca di Re Giorgio V, come finestra sul mondo in chiave britannica: nel film il sovrano, nonno della Regina Elisabetta, spiega al figlio balbuziente che un giorno diventerà re l’importanza del mezzo radiofonico per parlare alla Nazione e ai paesi del Commonwealth.
Cambiano i tempi e le strategie, ma il ruolo fondamentale del servizio globale della Bbc resta: i nuovi fondi sono destinati a finanziare gli investimenti in tecnologia anti-jamming (l’azione di disturbo del segnale) e per educare spettatori in paesi in cui vige la censura di stato a circumnavigare il blocco di tv e web.
E’ stato il governo americano ad avvicinare la Bbc, scrive il Guardian, in un momento in cui il World Service è vittima di tagli pari al 16 per cento del suo bilancio annuale da parte del Foreign Office: una riduzione di 46 milioni di sterline in tre anni che porterà a tagliare 650 dei 2.400 posti di lavoro, a un calo di 30 milioni nell’audience, da 180 a 150 milioni di ascoltatori, alla cancellazione dei servizi in Albanese, Macedone, Portoghese per l’Africa, serbo e inglese per i Caraibi.
L’accordo – ha spiegato Egan – fa seguito a una serie di casi di interferenza con il segnale del World Service nel mondo: la Bbc in farsi ad esempio, lanciata all’inizio del 2009, ha subito da allora vari esempi di jamming e lo stesso è accaduto al notiziario in arabo in varie regioni del Nord Africa al centro delle ribellioni di queste ultime settimane: “Certi governi – ha spiegato Egan – hanno interesse a negare l’informazione alla gente in periodi di insurrezioni e tensione e per noi in questo momento è un problema particolare”.

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