Nella “Notte bianca” di Pescara ha “osato” non intervistare sindaco e presidente del consiglio

Grottesca censura ad una giornalista Rai

Donatella Speranza

PESCARA – L’Unione nazionale cronisti dell’Abruzzo esprime solidarietà alla collega della Rai, Donatella Speranza, per la censura da parte del sindaco e del presidente del Consiglio comunale di Pescara, i quali hanno ritenuto di doverle contestare, durante una manifestazione pubblica, un servizio relativo alla “Notte bianca” svoltasi a Pescara per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
“Il motivo della contestazione-censura – spiega l’Unci – è a dir poco grottesco: nel servizio non erano contenute le interviste a Luigi Albore Mascia e Licio Di Biase! Questo è solo l’ultimo esempio dell’arroganza dei politici i quali ritengono che i giornalisti debbano essere loro amanuensi, pronti a scattare a comando per riportare fedelmente i loro pensieri”.
“E’ bene che si rassegnino: il giornalista – ricorda l’Unci Abruzzo – svolge la sua professione in modo autonomo, avendo come riferimento solo la verità sostanziale dei fatti, non i desiderata del politico di turno. Volere interferire non solo nei contenuti, ma anche nella tecnica e nella costruzione delle notizie, non è compito di chi è stato eletto per svolgere funzioni amministrative”.Certi politici si preoccupino di governare, lasciando ai giornalisti il già difficile compito di informare compiutamente l’opinione pubblica. Nel caso specifico, l’insieme della notte bianca, vivacizzata da migliaia e migliaia di cittadini.
Il Cdr del Tgr Abruzzo, dal canto suo, ricorda al sindaco e al presidente del Consiglio che “evidentemente confondono il concetto di servizio pubblico con quello di servizio al Palazzo, che non è ammissibile interferire, men che mai nel corso di una pubblica manifestazione e con toni intimidatori, sul contenuto di un servizio realizzato dalla collega in autonomia professionale come prevede il contratto”.

Il Cdr ricorda che “la valutazione professionale sull’inserimento nel corpo del servizio di dichiarazioni politiche spetta esclusivamente al redattore e può essere oggetto di contestazione solo da parte del suo caporedattore, al quale peraltro è sempre richiesta la più rigorosa difesa dell’autonomia redazionale da ricorrenti quanto inaccettabili interferenze della politica”.
“Politici e amministratori ritengono ormai loro privilegio insindacabile e ineludibile esser citati, ascoltati e rappresentati nei servizi messi in onda dalla Rai, confondendo evidentemente il diritto – dovere dell’informazione con la vetrina personale”, rileva il segretario dell’Associazione Stampa Abruzzese, Lodovico Petrarca.
“Non si spiega altrimenti – denuncia Petrarca – l’incredibile reprimenda manifestata dal sindaco e dal presidente del consiglio comunale di Pescara, nei confronti della collega di Rai Abruzzo, Donatella Speranza. Nel realizzare il servizio sulla notte bianca per i 150 anni dell’Unità d’Italia, Donatella Speranza (udite! udite!) si è…limitata a fare informazione «senza utilizzare nessuna delle loro dichiarazioni».
Il sindacato giornalisti abruzzesi – afferma Petrarca – ritiene che l’interferenza della politica sull’informazione stia varcando ogni soglia di tollerabilità, inaccettabile e incompatibile con i più elementari principi contrattuali, di libertà e di indipendenza. Si dichiara sin da ora disponibile a sostenere la collega in ogni iniziativa e in ogni sede”.
Anche l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo esprime la propria solidarietà a Donatella Speranza “fatta pubblicamente oggetto di rimproveri, da parte di alcune importanti autorità istituzionali del Comune di Pescara, quali in sindaco e il presidente del consiglio comunale, perché ritenuta «rea» di non aver concesso spazio, nel suo servizio dedicato alle manifestazioni per le celebrazioni dell’Unità d’Italia e messo in onda dal Tg regionale, alle loro dichiarazioni.
Scambiando evidentemente il servizio pubblico radio-televisivo per un prolungamento dei propri consulenti di comunicazione, e le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia per una passerella personale, sindaco e presidente del consiglio comunale pescarese hanno confermato – se mai ce ne fosse stato bisogno – di quale sia il grado di insofferenza che la politica di diverse latitudini mostra per il lavoro dei giornalisti, verso la loro autonomia professionale.
I servizi, insomma, per poter ottenere il gradimento di certa politica, dovrebbero dunque essere concepiti, realizzati e messi in onda «à la carte», un po’ come si fa quando con il cameriere quando ci si siede a tavola al ristorante. Una visione, se ne può essere certi, contro la quale i giornalisti abruzzesi hanno combattuto in passato e combatteranno in futuro con fermezza”.
L’Unione comunale del Partito Democratico di Pescara, inoltre, esprime la “massima solidarietà al Tgr Abruzzo e alla giornalista Donatella Speranza, per le pesanti ed ingiustificate accuse ricevute da parte del sindaco Luigi Albore Mascia.
Questa amministrazione comunale – sottolinea il Pd – che già più volte si è scagliata contro la stampa locale, pensa di poter trattare i giornalisti come servi del padrone, non riuscendo a capire che il grande e lodevole compito del giornalismo è proprio quello di raccontare i fatti e controllare i poteri”.
Il Pd ricorda, infine, che “un simile fatto non si era mai verificato nella storia del Comune di Pescara”.

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