L'Ambasciata degli Stati Uniti reagisce agli attacchi della polizia di Pechino contro i reporter stranieri

Giornalisti: proteste Usa per le aggressioni in Cina

Barack Obama con Jon Huntsman

PECHINO (Ats) – L’Ambasciata degli Stati Uniti in Cina ha definito “inquietanti” gli attacchi contro decine di giornalisti stranieri, condotti ieri da agenti di borghese della polizia di Pechino, durante la «protesta dei gelsomini».
Il caso più grave è quello di un corrispondente dell’agenzia Bloomberg Television, Stephen Eagle, che è stato ricoverato in ospedale dopo essere stato picchiato da cinque persone in borghese sulla centrale via Wang Fujing, dove si era recato con altre decine di colleghi per seguire una manifestazione a favore della democrazia indetta attraverso Internet da anonimi attivisti.
“Chiediamo al governo cinese di rispettare il diritto dei giornalisti stranieri a informare sulla Cina e chiediamo alla Pubblica Sicurezza di proteggere tutte le persone vittime di violenze o intimidazioni”, ha dichiarato il portavoce dell’Ambasciata,Wang Fujing.
In un comunicato, il Club dei corrispondenti stranieri in Cina si è dichiarato “oltraggiato” per le aggressioni subite da decine di giornalisti e chiede al governo di Pechino di “assicurare la sicurezza fisica di tutti i giornalisti che lavorano in Cina”.
L’Ambasciatore Usa, John Huntsman ha detto che “questo tipo di trattamento e di intimidazione sono inaccettabili”.

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