
Lo dimostra Maria Luisa Busi, volto di punta del Tg1 delle 20 che, dopo anni di carriera, nel maggio 2010 ha lasciato la conduzione, perché non condivideva la linea editoriale del nuovo direttore. “Brutte notizie” (Rizzoli – pp. 270 – € 18) spiega come il telegiornale più seguito, quello che per vocazione dovrebbe dare spazio a tutte le voci e le idee, è venuto meno al suo compito. Facile ottimismo, montaggio delle notizie spesso tendenzioso, informazione che si snatura in intrattenimento: così, quello che dovrebbe essere lo specchio fedele di un Paese deforma la realtà quotidiana di un’Italia stretta nella morsa della crisi economica e sociale.
Un libro che è un atto d’accusa dei meccanismi di manipolazione, ma diventa anche denuncia delle notizie oscurate — dalle condizioni dei terremotati dell’Aquila alla propaganda mediatica sull’immigrazione, dall’affaire Alitalia alle vite scritte a matita di milioni di precari e senza lavoro, sino ai suicidi degli imprenditori del Nord Est travolti dalla recessione — e restituisce finalmente voce agli invisibili di cui alcuni non vogliono sentire parlare.
“ Dov’è il Paese reale? Dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E dove sono i cassintegrati dell’Alitalia? Dov’è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell’Italia esiste. Ma il Tg1 l’ha eliminata.”
I dietro le quinte dell’informazione televisiva svelati da una protagonista che ha detto no.
Maria Luisa Busi, giornalista, conduttrice, inviata per gli Speciali del Tg1, con i suoi reportage ha vinto tra gli altri il premio Saint Vincent, il Premiolino e il Premio Borsellino. Consigliera nazionale della Fnsi, è stata per quasi vent’anni il volto di punta del Tg1 delle 20. Nel maggio 2010, ha presentato le sue dimissioni, non condividendo più la linea editoriale del telegiornale.
Domani, sabato 26 febbraio, alle ore 18, Maria Luisa Busi sarà al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, ospite della rassegna «Il Sabato del Villaggio», condotta da Raffaele Gaetano e promossa, tra gli altri, dall’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme, dalla Provincia di Catanzaro, dalla Regione Calabria e dalla Camera di Commercio di Catanzaro.