ROMA – “La bozza Butti con la quale la Vigilanza Rai si prepara a devastare ciò che resta dell’autonomia dell’informazione del servizio pubblico. I rischi di una nuova, scandalosa sospensione degli approfondimenti politici di viale Mazzini in caso di campagna elettorale. L’impossibilità per Rai 3 di mandare in onda le scene finali del «Caimano». La riunione a Palazzo Grazioli dei giornalisti «spin doctors». La dilagante esibizione di Giuliano Ferrara al Tg1 delle 20, dopo che, poche sere addietro, l’ennesimo videocomunicato del Presidente del Consiglio era stato «vestito» da intervista”.
Per il Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, alla cultura, allo spettacolo “basta mettere in fila solo alcuni degli avvenimenti degli ultimi giorni per comporre un quadro allarmante. E’ sempre più chiaro – afferma il Comitato – che ogni regola sta saltando: nulla verrà lasciato di intentato, evidentemente, da parte del principale beneficiario del conflitto di interessi e dei suoi sostenitori, per ottenere che l’emittenza pubblica venga completamente piegata ad una funzione propagandistica. Ma chi sta apparecchiando queste campagne ha fatto i conti senza quella parte larga dell’opinione pubblica che, in difesa del diritto dei cittadini ad essere informati, ha già dimostrato di sapersi battere e di saper vincere”.
Il Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, alla cultura, allo spettacolo, che è stato in prima fila nelle manifestazioni del 3 ottobre 2009 in piazza del Popolo e del primo luglio scorso in piazza Navona, ha indetto per domani, martedì 15 febbraio, alle ore 15, un presidio davanti alla sede della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai, a palazzo San Macuto: “per sollecitare una radicale modifica dei propositi di nuovi bavagli all’esame della commissione (che avrebbero effetti contagiosi su tutta l’emittenza) e per annunciare una prima serie di iniziative con le quali fronteggiare questo scoperto attacco all’autonomia della Rai, al ruolo dell’informazione e alla Costituzione stessa”.