L’aggressione di Genova rende non più rinviabile una seria riflessione sul settore

Basta col giornalismo sportivo tifoso e urlato

GENOVA – “Un gruppo di sedicenti tifosi che fa irruzione durante una trasmissione sportiva di Telenord a Genova, danneggia le attrezzature e malmena 3 giornalisti (una collega di Telenord, Paola Balsomini; uno del Corriere Mercantile che finisce all’ospedale, Matteo Gerboni, e uno di Repubblica, Stefano Zaino – n.d.r.) rappresentano, se ne era il caso, il livello culturale e di «normale dialettica» che viene concepito dai cosiddetti atleti del pensiero che dicono di sostenere una squadra di calcio”.
Lo afferma Marcello Zinola, segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti, commentando l’aggressione, da parte di un gruppetto di ultrà della Sampdoria, che giovedì scorso hanno fatto irruzione, poco dopo le 23, negli studi di “Telenord” di Genova al termine della trasmissione “Forever Samp”. Gli ultrà hanno sfasciato le luci dello studio e due telecamere. Quattro i tifosi identificati dalla polizia. Per loro è probabile l’emissione di un Daspo.
“Senza voler generalizzare – afferma Zinola – l’episodio di giovedì notte non è assolutamente da sottovalutare, perché segue di pochi mesi il lancio notturno di bombe carta contro le redazioni dell’Ansa e del Secolo XIX di Genova da parte di sedicenti tifosi. Condannare ed esprimere solidarietà ai colleghi – sottolinea il segretario dell’assostampa ligure – è purtroppo ormai un rito ricorrente e stantio. Perché per l’ennesima volta ripropone il tema dei rapporti tra società e tifosi, lo stesso atteggiamento «urlato» di alcune trasmissioni televisive nazionali e no, senza che dalla maggioranza delle associazioni del tifo o dalle istituzioni del calcio vengano assunte decisioni che vadano al di là di ipocrite posizioni di generica condanna”.
A giudizio di Marcello Zinola, “chiedere di esprimere la propria opinione o di ottenere la rettifica di una notizia ritenuta non corretta, è legittimo, usare violenza no. Ci attendiamo, sperando di non rimanere delusi ancora una volta, una presa di posizione concreta da parte della Sampdoria, dalla maggioranza dei tifosi di calcio che vorrebbero andare allo stadio per divertirsi e anchedi tutta la categoria dei media che a volte, non ce lo nascondiamo, strizza l’occhio a questi personaggi per pavidità o del cosiddetto quieto vivere”.
Anche il  Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti esprime la piena solidarietà ai colleghi aggrediti. “Tali episodi di violenza, che si susseguono in maniera sempre più preoccupante – ha detto Guido D’Ubaldo, coordinatore del gruppo di giornalismo sportivo dell’Ordine – non possono essere tollerati”.
“Piena solidarietà ai giornalisti aggrediti ed a tutta la categoria” è stata espressa dal presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto. “Mi auguro – ha detto Repetto – che al più presto si torni ad atteggiamenti civili e che vengano ridimensionate e controllate certe reazioni di esasperazione sempre più frequenti. La critica giornalistica è e deve restare libera e tutelata, rappresentante di un’espressione della democrazia. Atti di violenza e intolleranza come questi – ha concluso il presidente della provincia di Genova – vanno duramente condannati senza alcuna eccezione”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *