Giancarlo Tartaglia (direttore Federazione Nazionale Stampa Italiana)
ROMA – Nel corso dell’anno corrente si realizzeranno due coincidenze di festività ed ex festività, la cui previsione non è specificamente regolata dal contratto collettivo. Inoltre, è stata introdotta, limitatamente al 2011, la festività (17 marzo) per la celebrazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia, sulla cui applicazione sono già sorti problemi interpretativi.
Lunedì 25 aprile coincideranno la festività nazionale per la Liberazione e la festività infrasettimanale religiosa del Lunedì di Pasqua. Giovedì 2 giugno coincideranno la festività nazionale per la proclamazione della Repubblica e l’ex festività religiosa dell’Ascensione.
L’art.19 del vigente contratto nazionale di lavoro giornalistico regola esplicitamente il caso di coincidenza di una festività con la domenica, il caso di coincidenza di un’ex festività con la domenica, nonché il caso di coincidenza di due ex festività.
In tutti questi casi si prevede che il giornalista, il quale nelle predette coincidenze presti la sua attività lavorativa, matura il diritto a percepire entrambi i trattamenti previsti specificamente per i giorni festivi ed ex festivi.
A nostro avviso, il principio che sottende a tale previsione deve essere utilizzato, per evidente analogia, anche ai casi sopra richiamati, ancorché in assenza di una specifica previsione contrattuale.
Di conseguenza, il giornalista chiamato a prestare la sua opera il 25 aprile dovrebbe avere diritto a sommare il compenso previsto per la festività della Liberazione (180%), con il compenso previsto per la festività del Lunedì di Pasqua (180%). Mentre il giornalista chiamato a prestare la sua opera il 2 giugno dovrebbe avere diritto a sommare il compenso previsto per la festività della Repubblica (180%) con il compenso previsto per l’ex festività dell’Ascensione (1/26esimo).
Si ricorda, inoltre, che con la legge n.100 del 29 giugno 2010, che ha convertito il decreto-legge recante disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali, il Parlamento ha specificamente stabilito che “il giorno 17 marzo 2011, ricorrenza del 150° anniversario della proclamazione dell’unità d’Italia, è dichiarato festa nazionale”. Al riguardo, sono, però, sorte perplessità interpretative, in quanto nel testo di legge non è stato aggiunto, come era esplicitato nella proposta, che l’introduzione di questa festività doveva inquadrarsi nelle festività regolate dalla legge 27 maggio 1949 n.260 (Disposizioni in materia di ricorrenze festive).
A seguito di questo mancato richiamo, gli uffici della Camera nel mettere a punto le festività del 2011 hanno derubricato la ricorrenza del 17 marzo a “solennità civile”. Se questa interpretazione fosse confermata, non ci sarebbe alcuna influenza sui trattamenti economico-normativi regolati dal contratto collettivo di lavoro.
Qualora, invece, si dovesse arrivare ad un chiarimento legislativo conforme alla proposta iniziale, non vi è dubbio che il 17 marzo 2011 dovrebbe essere assimilato a tutte le altre festività nazionali anche ai fini dell’applicazione dell’art.19 del nostro contratto nazionale di lavoro giornalistico.