Oggi a Barcellona Pozzo di Gotto nel ricordo del giornalista Beppe Alfano

Una giornata per il “Dovere di cronaca”

Sonia Alfano

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (Messina) – “Una giornata per ricordare” l’omicidio del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia l’8 gennaio 1993,  quella in corso a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Stamani, nell’ambito della giornata intitolata “Dovere di cronaca”, nel Duomo di Santa Maria Assunta di Pozzo di Gotto, è stata celebrata la messa, seguita dalla deposizione di fiori in via Marconi, davanti alla targa in memoria del giornalista).
Stasera, al Palacultura “Bartolo Cattafi”, dibattito con Sonia Alfano, figlia di Beppe, presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia e deputata al Parlamento europeo; Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei Valori; Luigi de Magistris, eurodeputato; Piergiorgio Morosini, gip di Palermo; Loris Mazzetti, giornalista e capostruttura di Rai Tre; Giulio Cavalli, attore antimafia e consigliere regionale lombardo dell’Italia dei Valori; Fabio Repici, legale della famiglia Alfano e di numerosi altri familiari di vittime di mafia; Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, assassinato dalla mafia nel 1992; Beppe Lumia, senatore componente della Commissione Parlamentare Antimafia.

“Oggi – ha detto Antonio Di Pietro – sono a Barcellona Pozzo di Gotto per ricordare Beppe Alfano, un giornalista che ha cercato di combattere la mafia e che per questo è stato ammazzato”.
In serata, a Milazzo, concerto di Marco Ligabue, chitarrista dei “Rio”, al cocktail bar “Bodeguita” di  via Rodriguez.

Un commento:

  1. Non ci sono innanzitutto parole per una figlia che si vede uccidere il padre. Ancor più quando viene ucciso perché faceva il proprio civile dovere denunciando il noto malaffare che ci sovrasta. Quindi tutta la mia piccola sentita solidarietà a Sonia Alfano. Tuttavia, se è vero che la verità può essere depistata da apparati deviati, servizi segreti, massoneria, associazioni varie, ecc., è pure vero che c’è un momento nel quale, per legge, tutto arriva nelle mani della Magistratura.
    E, come ho scritto in un mio post, (Malagiustizia Capitolo 3° http://www.adduso.altervista.org/seconda_parte.htm ) per esperienza diretta in trincea giudiziaria, a quel punto a fuorviare i fatti e distorcere i documenti, può essere anche una certa Magistratura. Se non si prende atto di ciò, del fatto che non può esistere Essere Umano, Istituzione o Governo, che non debba dare conto ed avere responsabilità, significa deliberatamente rendersi complici e sottomessi ad altri ‘’poteri’’. Siamo tutti esseri viventi, e poi umani.
    Credere di avere o che qualcuno possa disporre del dono dell’oggettività eterna o della comprensione assoluta, è solo segno di delirio d’onnipotenza o di dissociazione dalla realtà, in sostanza quelle cose che più volte hanno portato non solo i singoli, ma anche intere comunità sull’orlo del baratro sociale ed economico, se non persino nel precipizio delle oligarchie, delle dittature e delle guerre, oppure nelle braccia della criminalità politica, istituzionale e mafiosa.

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